1. La mia vita con lei – 4 – Outing


    Data: 29/09/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: bruno55, Fonte: RaccontiMilu

    ... “Vengoooooooooo”, conditi da altri tre orgasmi prima che le riempissi la figona di sperma; con il cazzo dentro l’ho sentita contrarsi per prendere tutto il mio seme e subito dopo si è sdraiata a pancia sotto staccandosi da me; mi sono sdraiato accanto a lei e lei mi ha alitato sul viso: “Ho fame amore” “Ti porto qualcosa” “No qui non si mangia, scendiamo giù e ci mettiamo sul divano” e si è alzata dal letto e ha raccolto la vestaglia andando verso la porta; l’ho seguita dopo un paio di minuti e sono giù, raggiungendola in cucina dove stava armeggiando; l’odore era inconfondibile: “Ma non ci farà male tutto questo formaggio?” “Dai amore, la nostra prima merenda insieme può essere solo panino con il nostro formaggio preferito; ecco qua andiamo sul divano” mi ha porto uno dei due panini e siamo passati sul divano in salone.
    
    I due panini con il provolone piccante sono spariti in neanche cinque minuti; abbiamo acceso la TV e ci siamo messi abbracciati a vedere un film sulla nuova piattaforma SKY: “Sei contento? Così potrai vederti le partite della tua adorata Roma” “Contentissimo” “Si ma non ti illudere che passeremo tutte le domeniche qui; o voglio anche uscire, fare gite fuori porta, weekend in città d’arte eccetera” “Amore mio, faremo tutto quello che vorrai tranquilla”.
    
    Il film era piuttosto noioso e a quel punto mi è venuta un’idea: “Topolona hai ancora fame?” “Scherzi? Ho messo più di un etto di formaggio per panino” “Appunto dicevo, visto che siamo con lo stomaco ...
    ... pieno, puoi portarmi a vedere la cantina” “Mi sembra un’ottima idea amore” e, spenta la TV, mi ha fatto cenno di seguirla; siamo usciti sul pianerottolo di casa e solo allora mi sono accorto della porticina che stava all’inizio degli scalini, subito dietro il portone; Gabriella l’ha aperta ed ha fatto scattare un interruttore subito dietro, illuminando una scala di una ventina di gradini che scendeva in un locale sotterraneo illuminato anch’esso: “Ma ci andiamo in pantofole?” “Si tranquillo non c’è molta polvere” mi ha preso per mano ed abbiamo sceso i gradini, senza bisogno di ricorrere ai corrimano montati su entrambi i lati; che spettacolo giù, al centro un tavolo con sopra un prosciutto dentro alla morsa e coperto da un panno, ganci al soffitto con appesi salami e salamini, ma soprattutto su un lato uno scaffale con sopra una decina di forme di formaggio di tipi e grandezze varie; spiccava la mezza forma di quello di malga mangiato a pranzo e un grosso trancio di provolone piccante da cui era stato tagliato uno spicchio; poi caciotte stagionate e pecorini di fossa e di grotta, mentre da un gancio sul soffitto pendeva un grosso caciocavallo.
    
    “Caciotte e pecorini vengono da casa di nonna, ce le siamo divise con tua madre e le tue zie, la cantina era piena” mi ha detto con la voce un po’ commossa: “Ci avresti messo anni a mangiarteli tutti da sola” “Dici, topolone? In questi mesi ho fatto fuori un trancio di provolone come quello, una caciotta, un pecorino di grotta e ho ...
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