1. La mia vita con lei – 4 – Outing


    Data: 29/09/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: bruno55, Fonte: RaccontiMilu

    ... accoppiati senza nessun ostacolo” “Basta con le chiacchiere” ho risposto calandomi su di lei, e dopo pochi secondi nella stanza è echeggiato il mio “Ooooooooohhhhhhh” seguito a ruota dal suo “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh”; ho sentito subito la differenza con le altre volte, senza preservativo era fantastico sentivo tutto il suo calore e l’umido dei suoi umori vaginali e mi sembrava di impazzire dal piacere; l’ultima volta che l’avevamo fatto era stato la notte prima del matrimonio di Roberto, quasi due anni prima, e personalmente ero stato con la nigeriana una ventina di giorni prima, per cui la durata di venti minuti del nostro amplesso fu notevole; l’ho sentita urlare “vengoooooohhhh” per tre volte, e la terza ha coinciso con la mia megasborrata con cui le ho farcito la figona fradicia: “Cazzzoooooooooo” ha urlato “Che meravigliaaaaa com’è caldaaaaaaaaaa, amore miooooooooo” e dopo un lungo gemito ha cominciato con “tiamotiamotiamotiamotiamotiamoooooooooo” e ha chiuso le sue cosce sul mio culo bloccandomi dentro di lei; era un fuoco, la sua figa, il suo corpo, il suo alito sul mio viso, con quegli occhioni da cerbiatta che mi fissavano vogliosi e adoranti: “Cazzo zia sei caldissima sei un fuoco mi fai impazzire, hai sentito quanto mi hai fatto sborrare?” “Che meraviglia Riccardo, mi è sembrato di avere dentro un idrante; ti prego però, non chiamarmi più zia. Chiamiamoci per nome, oppure quando siamo soli continuiamo a chiamarci topolona e topolone, vuoi?” “Gabriella, che ...
    ... bello pronunciare il tuo nome, è la prima volta che lo faccio” “E che bello sentirtelo pronunciare Riccardo, amore mio”; siamo rimasti così ancora per qualche minuto a sussurrarci parole d’amore e poi ha lasciato che mi staccassi da lei; ci siamo sistemati abbracciati sul lettone e senza accorgercene ci siamo addormentati.
    
    Per meglio dire si è addormentata prima lei “VRUONNN KRRRR VRUON KRRRRR” “La miseria come russi amore mio, ma chissenefrega” mi sono detto per poi seguirla a ruota; ho riaperto gli occhi sentendo come un soffio sul mio viso e lei era li sorridente a guardarmi: “Cavolo amore, mi sa che non ho fatto un buon affare; Riccardo mio come russi” “Io russo? Ahahah ma ti sei sentita tu? Sembravi una vaporiera” “Ma che dici non è vero, io non russo”; siamo andati avanti per qualche minuto finchè non ci siamo accordati; il mio cellulare aveva il registratore di suoni che si poteva programmare e stabilimmo che lo avrei messo sopra la testiera del letto e programmato per mezz’ora a partire dalle due di notte; poi stanchi della discussione ci abbracciammo e partì un lungo bacio alla francese; fu in quel momento che stabilimmo di darcelo sempre non appena svegli e dopo una separazione per quanto breve fosse.
    
    Subito dopo me l’ha ripreso in bocca e una volta dritto lo ha voluto di nuovo, questa volta a pecorina; l’ho trapanata per quasi quaranta minuti godendo dei suoi continui: “Oooooohhhhh” “Aaaaaaaaaaaaahhhhh” “Siiiiiiiiiiii” “Ooooooaaaahhhhhh” “Godoooooooo” e ...
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