La mia inquilina, una prof universitaria – Prima parte - Prologo
Data: 24/08/2023,
Categorie:
Maturo
Tue Racconti
Autore: Miziomoro, Fonte: RaccontiErotici.top
... un’altra donna.
Li aveva, allora, seguiti, erano arrivati alla loro abitazione e li aveva visti entrare.
Scioccata era rimasta un certo tempo inebetita sulla strada, poi preso coraggio era entrata in casa.
Lì aveva trovato il marito seduto sul divano, con la signora in questione, vestita solo di uno slip, a cavallo su di lui, mentre si faceva leccare i capezzoli.
Era scappata via e senza chiedere altre spiegazioni, dopo tre giorni era andata dall’avvocato e aveva chiesto il divorzio.
Dopo questa confessione, anch’io mi sono sentito in dovere di raccontare le vicissitudini della mia vita.
Terminato il pranzo siamo rientrati e lei è scesa dicendo che doveva continuare a mettere a posto le sue cose.
Sto guardando la tv, quando lei mi chiama:
“Mauro puoi scendere, per favore, avrei bisogno di aiuto”.
Scendo di sotto e la trovo davanti all’armadio aperto.
Si è cambiata, ora indossa un paio di shorts bianchi e una tshirt bianca, sempre rigorosamente senza reggiseno, con un paio di espadrilles; sul letto una montagna di libri e dispense universitarie.
-“Scusa mi sono cambiata per stare più comoda mentre lavoro e poi in questa stanza fa molto caldo”.
-“Sto cercando di mettere in ordine i miei libri nei ripiani in alto ma non ci riesco senza una scala, non avresti da prestarmene una?”
-“Certo, vado in garage a prenderla”.
Torno poco dopo con una scaletta.
-“Ecco qua, puoi anche tenerla qui, così la puoi usare quando ti serve”.
-“Oh grazie, è proprio quello che ci ...
... vuole. Se non sei occupato e se non chiedo troppo, puoi aiutarmi passandomi i libri così io li sistemo e finisco alla svelta?”
-“Certo, vai su che cominciamo, dimmi quali vuoi per primi”.
Le passo i libri e lei, in piedi sulla scaletta, comincia a sistemarli, allungandosi verso l’alto e mettendo in mostra, davanti ai miei occhi le gambe nude, un paio di chiappe tonde e un incavo in mezzo alle gambe, coperti solo da un velo di tessuto bianco; quando si gira per prendere i libri, gli shorts, ormai umidi di sudore, lasciano intravedere la peluria del pube; a tutto questo si aggiunge il suo profumo, misto all’odore del suo sudore.
Sono al massimo, il cuore va a mille e il cazzo, ormai rigido, stretto nei pantaloni, mi fa male.
Non so come, riusciamo a finire il lavoro ed io torno di sopra.
La serata passa normalmente, lei resta di sotto a preparare le lezioni per il lunedì ed io, con la testa ed il cazzo in subbuglio, cerco di guardare la tv mentre penso e ripenso allo spettacolo che mi è stato offerto nel pomeriggio.
La sera a letto mi rigiro per almeno un’ora cercando di prendere sonno; nella mente e davanti agli occhi, ho quel culo e quella figa velati solo dal leggero tessuto; la sensualità della mia coinquilina mi fa impazzire e l’uccello non si degna di lasciarmi riposare.
Ad un certo punto, stufo dell’erezione perenne tra le gambe, allontano le coperte e avvolta la mano sul pene eretto comincio una lenta masturbazione.
Penso a quel corpo snello e sexy, nascosto sotto ...