1. La mia inquilina, una prof universitaria – Prima parte - Prologo


    Data: 24/08/2023, Categorie: Maturo Tue Racconti Autore: Miziomoro, Fonte: RaccontiErotici.top



    Salve a tutti sono un uomo che ormai ha superato la sessantina, sono pensionato e vedovo da una ventina di anni e dopo un paio di relazioni finite, purtroppo, male ora vivo da solo in una piccola villetta, in una cittadina tranquilla del centro Italia.
    Prima d’iniziare il racconto vi devo informare che tutti i fatti narrati sono veri e sono decisivi per quello che è stato l’evento che ha cambiato radicalmente la mia vita.
    Le fasi iniziali del racconto, forse, non sono molto erotiche, ma sono essenziali per capire ed arrivare all’epilogo.
    Come ho detto vivo solo e alla mia età la solitudine è una brutta cosa da sopportare e dopo un periodo iniziale di euforia, ora vivere così è diventato veramente pesante.
    Per questo motivo ho deciso di affittare una parte della casa.
    La mia casa è a due piani, sopra c’è il mio appartamento e al piano terra una spaziosa stanza con bagno, oltre alla lavanderia e al garage.
    Visto che la cittadina dove abito dista pochi chilometri da una famosa università, ho messo un annuncio per cercare uno studente che volesse affittare la stanza.
    Dopo alcune telefonate e visite infruttuose, un giorno ricevo una telefonata da una signora interessata.
    
    -“Pronto, buongiorno, chiamo per l’annuncio della stanza se ancora disponibile”.
    -“Sì è ancora disponibile”.
    - “Bene, io sarei interessata. Ho letto che lei cerca uno studente, in effetti. io sono una professoressa, docente all’università, mi sono trasferita da pochi giorni e in attesa di trovare una ...
    ... sistemazione definitiva ho bisogno di un punto di appoggio non lontano dall’università. La può interessare?”
    -“Certo, mi dica quando vuole venire a visitarla”.
    -“Anche oggi pomeriggio, dopo le lezioni, se lei è disponibile”.
    -“Benissimo, io sono quasi sempre in casa, l’indirizzo è via ….”.
    -“Bene a oggi “.
    Riattacchiamo ed io penso che forse una persona adulta sarà meglio per me, di un giovane, visto il mio tenore di vita; speriamo solo che non sia una zitella racchia.
    All’ora stabilita sento suonare il citofono, rispondo e dico di salire.
    Mi faccio trovare sulla porta ad attenderla.
    Quando arriva, rimango per un attimo basito.
    Davanti a me si presenta una donna sulla quarantina, capelli castano chiari, occhi marroni, non tanto alta, forse sul metro e sessanta o poco più, con un soprabito leggero lungo sotto al ginocchio.
    -“Buonasera, mi chiamo Cristina M”.
    -“Piacere, io sono Mauro M., prego si accomodi”.
    Lei entra e comincia a guardarsi attorno
    -“Prego, mi dia il soprabito”.
    Lei lo sfila e mentre lo prendo l’avvolgo con lo sguardo.
    Ha una bella figura, snella, ma con le curve al punto giusto; veste un tailleur attillato grigio gessato, con pantaloni e scarpe con tacco da 10-12. Quando si gira, vedo che sotto la giacca ha una camicetta bianca sbottonata fino all’attaccatura dei seni, che posso indovinare piccoli ma rotondi. 
      
    
    -“Si accomodi, posso offrirle qualcosa? Un caffè, un the, dell’acqua?”
    -“Un the andrebbe bene, grazie” – mi risponde sedendosi sul ...
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