1. Danilo e federico - parte i: estasi (6)


    Data: 25/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69

    ... occhi, mentre Danilo ripartiva.
    
    Non avevo la forza di pronunciare nessuna parola per sforzarmi di intavolare un discorso, ma non fu necessario perché ci penso Danilo che, mentre percorreva il lungo viale che portava nel mio quartiere, mi disse: «Ti sarai annoiato a morte».
    
    «Oh, non preoccuparti. Nulla di grave».
    
    «Se avessi saputo che questa serata si sarebbe rivelata così tanto noiosa per te, non ti avrei chiesto di accompagnarmi».
    
    Aprii gli occhi e lo guardai. «Scusa, esattamente cosa ti aspettavi? Non era questo il favore che dovevo farti?».
    
    Danilo esitò, poi rispose: «Beh, sì. Però Vanessa solitamente si mette d’impegno per partecipare attivamente alle nostre conversazioni».
    
    Non potei fermarle: le parole mi uscirono di getto dalla bocca. «Allora la prossima volta evita di chiedermi certi favori, se hai determinate aspettative».
    
    Danilo inchiodò, al punto che d’istinto poggiai una mano sul cruscotto per arrestare il moto inerziale. Eravamo a pochi metri da casa.
    
    «Non hai capito un cazzo» esclamò lui.
    
    «Cosa ci sarebbe da capire? Non hai gradito il mio comportamento, ma sinceramente non ho idea di cosa tu ti aspettassi da me!». La rabbia cominciò a montare in me e premeditavo di scendere dall’auto.
    
    «Non è questo! È che…».
    
    «Cosa?» lo interruppi, furente. «Mi hai scelto come ultima spiaggia, mi hai trascinato fin lì e, per di più, hai anche da ridire sul mio comportamento! Sai bene come esprimere la gratitudine, tu». Danilo non rispose, si ...
    ... limitava a guardarmi sconcertato.
    
    «Ripeto, la prossima volta spero che la tua cara Vanessa sia disponibile, così da non pensare affatto a me». Aprii la portiera dell’auto e stavo per mettere un piede sul marciapiede, quando Danilo mi anticipò, chiuse la portiera con vigore e mi sovrastò con il suo corpo. Ero schiacciato contro la portiera dell’auto e cominciai a respirare rapidamente, il cuore batteva all’impazzata ma i miei occhi erano immobili, sostenendo l’espressione di ghiaccio dell’uomo di fronte a me. Poi, mi prese il viso tra le mani e, in una frazione di sguardi, mi baciò sulle labbra.
    
    Non avevo realizzato cosa stesse succedendo a tal punto che non risposi con trasporto al bacio. Sapevo solo di essere sotto di lui, circondato tra le sue braccia mentre premeva le sue labbra contro le mie. Assaporai il liquore amaro rimasto sulla sua bocca, poi Danilo si staccò.
    
    «Se mi facessi finire di parlare» disse lui, in tono severo e con il volto a mezzo centimetro dal mio, «scopriresti che quello che volevo dire è che sei diverso dagli altri. Sono rimasto sorpreso dal fatto che non hai tentato di compiacere nessuno. Non ti sei sforzato di apparire come non sei, ma sei stato coerente con il tuo essere. L’ho davvero apprezzato. Ecco».
    
    Si allontanò da me, sistemò il completo e rimise le mani sul volante. Io ero immobilizzato in quella posizione, senza sapere esattamente cosa dire. Le quattro frecce scandivano il tempo ritmicamente, ma l’atmosfera in macchina era quasi ...
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