1. Danilo e federico - parte i: estasi (6)


    Data: 25/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69

    ... dista il luogo?».
    
    «Fortunatamente non molto, ma è appena dietro i Navigli».
    
    «Caspita, proprio nel cuore della movida milanese» osservai.
    
    «Eh già».
    
    Calò di nuovo il silenzio mentre l’auto sfrecciava lungo le strade della città. Stavo per proporre di mettere su un po’ di musica per smorzare la tensione, ma Danilo accese la freccia e svoltò a destra, entrando nel parcheggio del locale.
    
    L’aria era frizzante, ma non freddissima, così indossai il soprabito. Danilo, invece, uscì dall’auto senza indossare nient’altro per coprirsi.
    
    «Non ti fa freddo?» non feci a meno di notare io.
    
    «No, sto bene» rispose avviandosi verso il locale.
    
    Sarà tutta quella massa corporea, osservai.
    
    Entrati nel locale, alcuni clienti si avvicinarono a Danilo stringendogli la mano. Lui ricambiò la stretta con cortesia e vigore. Poi puntarono gli occhi su di me.
    
    «Ehm… lui è Federico, un mio carissimo amico» puntualizzò l’uomo, gettandomi una occhiata fugace.
    
    Certo, un amico che ti scopi a sangue, pensai io, ma mi limitai a stringere la mano degli interlocutori con cordialità.
    
    La sala era lussuosa, ma fortunatamente non tutti avevano optato per un look super elegante come Danilo. Il maître ci indicò il posto a sedere e mi misi a mio agio. Davanti a ogni persona vi era un segnaposto con indicato il nome del commensale. Quando lessi il mio biglietto, mi stupii. “Federico Verucchio”. Lo presi tra le mani e lo rigirai, poi guardai Danilo che sostenne il mio sguardo.
    
    «Che c’è?» ...
    ... mi chiese sottovoce.
    
    «Nulla, ero sicuro di leggerci il nome di Vanessa» replicai ridendo.
    
    «Ho provveduto a farlo modificare non appena mi hai dato conferma. Non sarebbe stato appropriato, non credi?».
    
    «Grazie» risposi a mezza voce. In realtà, non era nulla di speciale, ma non mi sarei mai aspettato da lui una simile accortezza.
    
    La serata trascorse abbastanza tranquillamente, senonché tutti quei resoconti lavorativi cominciarono ad annoiarmi a morte. Un paio di volte ebbi la tentazione di chiudere gli occhi per qualche secondo, ma tenni duro. Al terzo tentato svenimento sul tavolo per la noia, con garbo mi alzai e informai i commensali che avrei avuto bisogno di prendere un po’ d’aria. Sentii lo sguardo indagatore di Danilo su di me, ma non ci diedi troppo peso. L’aria fresca mi avrebbe svegliato per un po’, il tempo di mangiare il dolce e abbandonare finalmente la serata. Quelle situazioni impostate non facevano proprio al caso mio, soprattutto se non avevo alcun modo di inserirmi nelle conversazioni. Non avrei di certo potuto pretendere che degli uomini d’affari si interessassero di una persona estremamente ordinaria come me.
    
    Trascorso qualche minuto, decisi di rientrare, giusto in tempo per il servizio del dolce. Finalmente, dopo un bicchiere di amaro, e aver brindato alla salute, i clienti cominciarono a congedarsi e ad abbandonare il locale.
    
    Avevo i brividi per il sonno e per aver mangiato troppo. Risalire in macchina fu un sollievo per me e chiusi gli ...
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