1. Danilo e federico - parte i: estasi (6)


    Data: 25/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69

    ... Bingo!
    
    Visualizzai il messaggio senza rispondere, prima che mi affrettassi a scrivere una risposta troppo sgarbata, punto sul vivo com’ero. Terminata la giornata, una volta nel letto, formulai con attenzione la risposta.
    
    “Più che altro mi chiedo se non ti pesi andare con me a questa cena. Io non avrei niente di meglio da fare, ma vorrei che mi spiegassi prima”. Ecco fatto, con la giusta dose di dignità e diplomazia. Dopo qualche minuto, il cellulare notificò.
    
    “No, non è così. Non volevo metterti pressione e così ti ho dato ampio margine di scelta. Se non vuoi, non importa”.
    
    Sospirai: me ne pentirò, lo so.
    
    “Va bene, quando e a che ora?”.
    
    Alle 19 e 30 di sabato, Danilo mi avvisò di essere appena arrivato sotto casa e che mi aspettava.
    
    “Un paio di minuti e scendo” scrissi velocemente.
    
    Mi controllai un’ultima volta allo specchio. Avevo optato per una semplice camicia bianca, blazer blu e pantaloni in tinta. Non avevo idea di come ci si vestisse per queste occasioni, perciò mi sembrò saggio scegliere una via di mezzo tra l’elegante e il casual. Diedi un’ultima sistemata ai capelli castani, che proprio non ne volevano sapere di assumere una piega decente; poi presi un profondo respiro e scesi.
    
    Vidi un’auto nera elegante parcheggiata sotto casa con le 4 frecce lampeggianti. Mi avvicinai di corsa ed entrai.
    
    «Ciao, spero di non averti fatto asp…» non finii mai la frase. Quello non era Danilo, non poteva essere.
    
    «Tutto a posto?» mi chiese lui, mentre ...
    ... controllava l’orologio.
    
    Indossava un completo nero lucido, cravatta coordinata e camicia bianca. Le scarpe erano impeccabili, sicuramente di alta sartoria. Nel complesso, l’abito rendeva estremamente armoniosa e affascinante la sua figura, esaltando i suoi punti di forza. Un inebriante e deciso profumo maschile colpì le mie narici e mi provocò una erezione istantanea.
    
    «S-sì, tutto a posto» risposi balbettando, mentre prendevo posto in auto.
    
    Dannazione, se saranno vestiti tutti così sarò assolutamente fuori luogo, pensai.
    
    Danilo mise in moto e partì in direzione del locale. A quel punto, mi schiarii la voce e ruppi il silenzio: «Ehm, avresti dovuto avvertirmi che sarebbe stato richiesto un abbigliamento molto più formale» dissi con una punta di ironia. In realtà, dentro di me stavo morendo dall’imbarazzo.
    
    «Come?» fece lui, rivolgendomi per una frazione di secondo lo sguardo. «Ma no, figurati. Non fare caso a me. Per il ruolo che ricopro è necessario che mi dia un tono, ma vedrai che la maggior parte degli invitati sarà adeguata al tuo stile».
    
    Quelle parole mi tranquillizzarono e mi sciolsi un po’ sul sedile. «Meno male» ribattei. «Stai molto bene, comunque» aggiunsi, mentre le mie guance prendevano fuoco.
    
    Danilo non rispose. Era concentrato a districarsi nell’infernale ingorgo milanese: a volte, per l’impazienza, tamburellava le dita sul volante e controllava ossessivamente l’orologio. Al che, divertito da tutto quel nervosismo, gli dissi: «Calmati! Quanto ...
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