1. Il compagno di stanza esibizionista - parte 3


    Data: 14/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: The_southparker, Fonte: Annunci69

    ... contrariato.
    
    Ivan sapeva che i miei non mi avevano ancora fatto il bonifico. “No, stasera offro io. Conosco un ristorante qui vicino, voglio portarti lì”. “Va bene”, dissi. Sorrisi, non so per quale motivo. All’improvviso mi sentivo l’uomo più felice del mondo. “Perfetto! A dopo”, mi rispose, uscendo e chiudendo la porta.
    
    Eravamo usciti insieme tante volte, ma stavolta era diverso. Mi misi le scarpe, presi la borsa con le mie cose e andai a studiare in biblioteca. Poi andai a lezione. Durante la giornata ripensai più volte a quello che era successo. In quei momenti mi sentivo come se il corpo bruciasse, mi girava la testa.
    
    Intorno alle 6 tornai in stanza. Ivan non c'era. Studiai ancora, poi giocai un po' al mio computer. Iniziò a salirmi un’ansia senza senso. Poco prima delle 8 e mezza, Ivan entrò. “Sei pronto?”. “Sì!” esclamai, senza rendermi nemmeno conto di quanto fossi felice di vederlo. “Ok, andiamo!”. Prese le chiavi e andammo verso la sua macchina.
    
    Mentre guidava, mi guardò e disse: “Vuoi tirarlo fuori mentre guido?”. Feci di no con la testa. Io non volevo farlo, ma non mi sarebbe dispiaciuto se lui l’avesse fatto lui. “Pollo!”, mi disse. Allungò la mano e si slacciò i pantaloncini. Tirò fuori il cazzo. Non lo toccò nemmeno, ma si indurì così tanto da svettare verso l’alto e toccare il volante. A quel punto, iniziò ad accarezzarlo.
    
    A quel punto gli fissai il cazzo. Lui mi guardava mentre glielo fissavo e sorrideva. Mi stavo arrapando a guardarlo ...
    ... mentre guidava con il cazzo da fuori. Presi il telefono e gli feci una foto. Una volta arrivati nel parcheggio del ristorante, spense il motore e si infilò l’uccello nei pantaloni. Entrati nel locale, scelse un tavolo vicino al muro, come faceva sempre in biblioteca, e insistette affinché mi sedessi accanto a lui.
    
    I piatti nel menu sembravano squisiti, e non mi sembrava vero di poter mangiare finalmente qualcosa di diverso. Non appena il cameriere ebbe raccolto le nostre ordinazioni, dopo circa un minuto, Ivan mi diede un colpò con il gomito e indicò con la testa di guardare sotto il tavolo.
    
    Aveva abbassato la zip dei pantaloni e il suo cazzo faceva capolino da sotto la tovaglia. Era seduto vicino la finestra, mentre io ero accanto a lui, con il corridoio alla mia destra. Si alzò leggermente per abbassare un po’ i pantaloni e per permettermi di vedere il suo cazzo nella sua interezza. Iniziò a menarselo dolcemente, mentre si godeva l’espressione sul mio viso.
    
    “Perché lo fai?”, gli chiesi. “Non lo so, mi piace essere nudo in pubblico. L’idea di avere il pisello da fuori qui dentro mi faceva arrapare. E poi mi piace mettermi in mostra per te”. La sua risposta mi mise un po’ in imbarazzo, ma come sempre il suo cazzo mi ipnotizzò.
    
    Mi stavo godendo lo spettacolo della sua cappella grossa, che iniziava a bagnarsi di presperma mentre Ivan aumentava leggermente il ritmo. All’improvviso, con uno scatto coprì il pisello con la tovaglia mentre vide il cameriere arrivare con il ...
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