03. zio lucio - il silenzio assenso
Data: 24/08/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: acheronte2, Fonte: Annunci69
[Segue da “Mio zio Lucio – Il segnale della resa”]
A tredici anni non è facile gestire sentimenti contrastanti: da un lato estasiato dal mio primo pompino praticato con tanto d’ingoio – da sentirmi già uomo navigato - dall’altro, invece, fui pervaso da un’infinita vergogna per l’aver consumato - proprio con zio Lucio, seducendolo - un rapporto che è considerato da ogni ragazzino gay il “kick-off” della propria vita sessuale. Attenzione: non provai sensi di colpa inquantoché felice e orgoglioso di ciò che feci di mia sponte, piuttosto, perché ritenni nella mia testa di aver regalato un quarto d’ora di felicità allo zione marinaio.
Il vero nodo gordiano da sciogliere sarebbe stato, invece, il riuscire a guardarlo in faccia, mal tollerando l’idea sbagliata che io temetti si fosse potuto fare di me. Ma ancorché maturata - quale che fosse - sarebbe stata poi così profondamente sbagliata?
Non si può negare la natura incestuosa di quel rapporto avviatosi, aggravato dalla lampante diversità delle due generazioni alle quali appartenevamo, ma quella mia cupidigia splendidamente dimostrata non avrebbe dovuto in alcun modo trasformare zio Lucio in quel mostro che con me non fu mai.
Più per codardia che per senso di responsabilità, trovai qualsiasi scusa per limitare i contatti con casa di nonna nei giorni immediatamente successivi, cosicché riuscii a non vederlo per niente, facendo in modo che quelle prime sensazioni “a caldo” decantassero in qualche modo da sole da ...
... ambe le parti.
Ma non potette durare a lungo: la seconda domenica seguente mia nonna ci volle a pranzo e dovetti affrontare il momento in cui l’avrei rivisto. Inaspettatamente, mi tranquillizzò la naturalezza con cui conversó con mia madre, raccontandole gli aneddoti della settimana, talvolta indicando il mio nome mentre scherzava con Lorenzo. In qualche modo capii che intendesse coinvolgermi, vedendomi troppo taciturno. Io, infatti, l’osservavo in silenzio, orgoglioso del seme che custodivo gelosamente in pancia. Venne il momento in cui mi chiese se volessi dividere con lui l’ultima delle celeberrime e gigantesche cotolette alla palermitana di nonna Angela, per cui m’armai di coraggio ed affrontai impavido il primo incrocio dei nostri sguardi da quando mi fece scoppiare il suo orgasmo nella bocca.
«Zio, lo sai bene che non rifiuto mai le cotolette della nonna» dissi con il sapore vivido di quel sale amaro ancora nella bocca – non di certo per via del pecorino pepato delle cotolette.
«Tu sì che sai come “arruffinarti” la nonna e non solo…!» strizzandomi l’occhio con una complicità a cui diedi parecchio peso.
Il segnale di pace definitivo mi fu dato da zio Lucio quando fui invitato a vedere al cinema “Johnny Stecchino” di Benigni assieme ai suoi figli Andrea e Francesco, che vivevano abitualmente con la loro madre. Andrea, che dei due era il maggiore - aveva da poco compiuto 16 anni, ovvero tre più di me – andava assumendo anno dopo anno comportamenti sempre più ...