Quella volta in treno
Data: 22/08/2024,
Categorie:
Etero
Autore: civorrebbe1amico, Fonte: Annunci69
... dalle sue labbra e scesi sul collo, poi mi soffermai sul seno che, nonostante il reggiseno aveva i capezzoli duri e turgidi quasi a volerlo bucare.
Le sollevai il vestitino e la mia bocca affondò tra le sue cosce, scostai il lembo minuscolo del perizoma e iniziai a dedicarmi a lei. Le succhiai il clitoride, leccai la figa e le labbra della vagina che erano gonfie. Con un dito le stuzzicavo l’ano e lei gemeva e si muoveva in maniera incredibile. Una sua mano sulla mia testa e una sulle spalle mentre le gambe erano piegate sulla mia schiena. Sentivo il suo respiro diventare sempre più affannoso, i suoi gemiti diventare sempre più forti, le sue gambe tremavano, capii che era pronta all’orgasmo e allora accellerai i miei movimenti. Lei venne nella mia bocca, inarcava la schiena mentre mi bloccava con le sue gambe dietro la schiena e la mano mi teneva la testa sulla figa. Poi improvvisamente si abbandonò, la sua mano si poggiò sugli occhi per un attimo, e si girò di fianco. Mi distesi su di lei e mi sistemai dietro. La cinsi con le mie lunghe braccia e grandi mani. La strinsi forte per farle sentire che era stato stupendo e che non aveva nulla da vergognarsi o da temere. Si girò, ci guardammo un attimo e poi riprendemmo a baciarci. Poi lei iniziò ad armeggiare con la cinture e i pantaloni, mi tolse tutto e si fermò con le bocca e le mani sul mio cazzo che era duro, gonfio, pulsante di piacere e desiderio per quella donna.
Sentivo le sue labbra sul mio cazzo, lo bagnava con ...
... la saliva e lo carezzava con le mani sapienti. La sua lingua roteava attorno alla cappella, il dito medio mi toccava lo scroto e il tutto mi faceva provare delle sensazioni incredibili.
Avevo voglia di lei e non ce la facevo più a resistere, la spostai quasi con forza, la misi supina e le salii sopra. Puntai la mia cappella dura, bagnata della sua saliva all’entrata della sua vagina e lo lasciai lì per un attimo, volevo che lei desiderasse il mio cazzo che lo anelasse, iniziò a muoversi con i fianchi, le sue gambe di nuovo dietro la mia schiena a favorire la mia penetrazione. Guardavo il suo viso, il suo sguardo mi diceva di entrarle dentro fino alle palle, le sue gambe inguainate dalle autoreggenti mi sfioravano le braccia. Ciucciai un po’ i suoi capezzoli e quando meno se lo aspettava mi lasciai andare sulle braccia entrandole di colpo dentro. Lei ebbe un grido ma di piacere, mi disse: “FINALMENTE, ora scopami di brutto” e io non me lo feci ripetere due volte. Fu un susseguirsi di posizioni e di orgasmi suoi. Non avevo mai visto una donna godere così a ripetizione. Godeva e gridava. Ogni orgasmo suo era come se lo vivessi anche io. Ad un certo punto la misi sul fianco sinistro, mi misi dietro e mi sistemai per farle il culo. Lei mi disse: “non farmi male ti prego, sii dolce”, la rassicurai e le dissi che, sarei stato dolcissimo.
La preparai con la saliva e poi poggiai la cappella sull’orifizio. Lei mi ripetè: “piano”. Lentamente iniziai a spingere attendendo che si ...