Quella volta in treno
Data: 22/08/2024,
Categorie:
Etero
Autore: civorrebbe1amico, Fonte: Annunci69
Grazie ad una inserzionista di questo sito, mentre leggevo i suoi racconti, mi è tornato in mente una situazione nella quale mi sono realmente trovato, anche se tutti i miei racconti sono veri.
Ero partito da Torino per andare giù in Calabria. Dovevo per forza di cose recarmi in quella che è la mia città natale. Sarebbe stato un viaggio lampo della durata di 1 giorno nella bellissima Reggio Calabria.
Non essendo un viaggio programmato, avevo acquistato il biglietto poco prima delal partenza e salito sul treno, dopo aver individuato il mio posto mi sedetti aspettando la partenza. Era autunno e quella sera non c’erano molti passeggeri, anzi……
Appena il treno iniziò a muoversi, preso dalla noia in quanto nel mio scompartimento non c’era nessuno, uscii per fare due passi nel corridoio del vagone. In uno scompartimento c’era una famiglia composta da marito, moglie e bimbo piccolo che, chiusi cercavano di far stare tranquillo il piccolino. Poi il nulla fino ad un altro scompartimento dove c’era un signore distinto intento a leggere.
Così continuai a camminare e passai nell’ altro vagone dove non c’era un anima viva se non il controllore e capotreno che chiacchieravano tra di loro, continuai ad andare avanti ed entrai nel terzo vagone.
A metà c’era una signora affacciata al finestrino chiuso posto nel corridoio che guardava fuori. Aveva un vestitino nero che le arrivava appena sotto il ginocchio, calze nere e scarpe con un leggero tacco, capelli castani lunghi ...
... fino alle spalle. Passandole vicino sentii la fragranza del suo profumo che non era per nulla forte ma che denotava un certo gusto nel saper scegliere. Andai oltre quasi con indifferenza anche se, mentre le passai vicino non potei fare a meno di guardarla e i nostri sguardi si incrociarono un attimo.
Arrivai fino alla fine del vagone ma stavolta invece di proseguire oltre tornai indietro. Lei era ancora lì che continuava a guardare fuori. Camminavo lentamente e la scrutavo. Quel vestitino metteva in risalto un culo a mandolino e le sue gambe erano favolose. Le caviglie affusolate e le scarpe alte al punto giusto da mettere in risalto il collo del piede. Le calze completavano l’opera. Un 40Den che sapevano farle risaltare molto bene.
Appena vicino a lei la salutai, lei si girò e sorridendomi rispose al mio saluto. Poi iniziai ad attaccare bottone, quella donna mi intrigava. Con la scusa del treno stranamente vuoto, iniziai una conversazione che lei non rifiutò e da lì iniziammo a divagare su tantissime cose.
Mi resi conto che, il tempo passava e che avevo lasciato il mio bagaglio nel mio scompartimento ben lontano da quello dove mi trovavo, le dissi che se non le sarebbe spiaciuto e se fosse stato possibile mi sarei spostato lì in modo da farci compagnia durante quel lunghissimo viaggio. Lei senza battere ciglio mi disse che sarebbe stato bello anche perché così si sarebbe sentita protetta visto che il treno era deserto e che avremmo viaggiato per tutta la notte. Nel ...