Elisabeth
Data: 21/08/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Danmae, Fonte: Annunci69
... sorriso che mi fece indurire l'attrezzo. Aveva le spalle nude e le braccia scoperte, nonostante il fresco dell'aria condizionata. Oltre che bella, doveva essere anche colta. Leggeva un libro che mi colpì subito. Si intitolava "Agrippina, Empress Exile Hustler Whore". Agrippina, la principessa puttana in esilio, tradussi mentalmente. O era amante di storia romana o era amante di storie trasgressive, pensai.
Durante tutto il volo fu un inseguirsi di sguardi. Non credevo ai miei occhi: sembrava interessata ad un uomo che sicuramente aveva almeno 20 anni più di lei. E poi era così bella...
Fu solo all'atterraggio che mi accorsi anche che era molto alta. i miei occhi, aiutandola a scendere il trolley dalla cappelliera, arrivavano appena all'altezza delle sue labbra.
E al ricordo di quelle labbra, piantai una prima frenatazza sulla discesa bagnata. Minchia! Appena in tempo, pensai, scansando la cunetta. E ritornò vivo il ricordo.
Siccome ci fermammo insieme a compilare l'ennesimo modulo su un tavolino messo a disposizione dalla polizia di frontiera, cominciai ad attaccare bottone, chiedendole ragguagli sulle domande della modulistica.
E insieme ci facemmo quattro risate quando le confessai che avevo capito tutt'altra cosa rispetto a cosa si chiedeva. Mentre cercava di recuperare una penna, le cadde il libro della borsa, e ne approfittai per farle qualche domanda a proposito della storia che stava leggendo. Passammo il controllo di confine quasi insieme: la dovetti ...
... aspettare solo un paio di minuti, perchè le avevo promesso che la volevo salutare e poi avevo vinto una scommessa. Avevo scommesso che passavo per primo.
Ma fu lei a farmi vincere.
"Ti posso invitare a bere un prosecco?" le dissi. "May I buy you a prosecco?". "yes, please", fu la sua gentile risposta. Ma non c'era un bar, un pub o uno straccio di negozio aperto all'aeroporto di Manchetser, anche perchè si era fatta la mezzanotte, e poi eravamo in tempo di Covid!
"There is a possibility: may I invite you for a drink in my Hotel?" le dissi speranzoso. "Of course, I appreciate it". Non ci posso credere: accettò apprezzando l'offerta. Salimmo sul taxi. L'albergo era a 5 minuti. Mi registrai alla reception, dissi che all'ultimo momento si era aggiunta la mia compagna e quindi eravamo in due. Lei non fece una mossa, la receptionist nemmeno.
Presi una bottiglia di Martini e due bicchieri al bar dell'Hotel e ce ne andammo in camera.
Varcata la soglia della camera, posati i trolley, le dissi quello che pensavo: sei bellissima, sei una donna stupenda, affascinante. Le dissi che qualcuno lassù aveva voluto farmi un regalo e che forse me lo meritavo, ma non sapevo perchè.
Rideva, con i denti bianchissimi che sembravano perline luccicanti. Elisabeth, così si chiamava, era figlia di una dottoressa del Suriname e di un imprenditore inglese. Dalla madre aveva preso il colore della pelle, delle labbra, dei denti, la dolce forma del viso, leggermente allungato. I seni erano due ...