Elisabeth
Data: 21/08/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Danmae, Fonte: Annunci69
... un amplesso, è come se recitassi come Pavarotti alla prima della Scala. Con le spagnole funziona bene, ma con le anglofone è un'esperienza ineguagliabile.
Era il mese di luglio del 2020. Eravamo in piena pandemia Covid-19 ed io approfittai di uno spiraglio temporale molto stretto per andare a trovare mia figlia in UK. Lei viveva lì, col suo compagno, già da diversi anni e riusciva a tornare in Sicilia solo per un paio di settimane in estate. La precedetti, andando io a farmi una vacanza, ospitato nella sua casa. Lasciavo una Palermo torrida sotto un vento di scirocco che rendeva atterraggi e decolli difficoltosi.
Inoltre, a causa della pandemia, le restrizioni sui voli erano tantissime: dal distanziamento dei posti, all'uso costante delle mascherine, ai moduli di ingresso e di uscita da compilare. Una serie di camurrìe infinita.
Invece, il giorno in cui ho deciso di raccogliere questi ricordi, è stato la vigilia di Natale del 2020, pochi mesi dopo. La scomparsa di un amico, mi ricordò che poche settimane prima c'ero andato molto vicino: non per colpa di malattie.
No, avevo corso il rischio di crepare perchè scendendo in macchina da Erice, iniziai a ricordarmi di quanto avvenuto nella mia trasferta inglese del luglio scorso.
E il ricordo cominciò che salivo sull'aereo e mi andavo a sedere nel posto assegnato: non si poteva sgarrare. Ciascuno al proprio posto. Salii sull'aereo dalla scaletta anteriore e mi persi la vista di chi invece aveva scelto di salire ...
... dalla scaletta posteriore.
Poco male, pensai, anche se mi incuriosisce sempre vedere con quali persone viaggio. Inoltre, non eravamo in tanti, e i posti assegnati erano sparpagliati lungo tutta la fusoliera.
Solo dopo il decollo, mi alzai a prendere la giacca che avevo riposto nella cappelliera, che mi resi conto che, una fila dietro alla mia, dall'altro lato del corridoio, c'era seduta una donna che attirò subito la mia attenzione.
Già lo dovevo capire, mentre guidando l'auto ero arrivato all'altezza dell'abbeveratoio di Fontana Rossa, che non mi dovevo fare distrarre da quei ricordi recenti.
E invece, no! Quando ci si mette la nostalgia, finisce quasi sempre a schifìo.
Quindi continuai a svolgere il nastro del ricordo: la donna che avevo visto alle mie spalle, dal posto centrale si era portata a quello adiacente il corridoio, quindi ce l'avevo proprio vicina. Era una splendida creatura: o era abbronzata o era originaria di un paese del sud est asiatico o chissà, insomma aveva un viso bellissimo, lunghi capelli che le arrivavano dietro le spalle, gambe molto lunghe e in bella vista. Sì, perchè aveva un vestitino sottilissimo color acquamarina con sprazzi di verde smeraldo, un colore che mi affascina da sempre. Capelli nerissimi. Occhi nerissimi, sorriso dolcissimo. Lo vidi bene quando una hostess le portò da bere e lei tolse per alcuni minuti la mascherina.
Avevo anche io il bicchiere in mano e le feci un cenno di saluto.
Rispose anche lei con un saluto e un ...