Basta! Parte 5
Data: 11/09/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Lesbo
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... organizzai per l’uscita. Potrei scrivere ore, sulle meraviglie che, appena sotto il pelo dell’acqua, ho potuto vedere pinneggiando in superficie con maschera e snorkel; benedissi la mia previdenza di aver acquistato al duty-free due macchine fotografiche usa-e-getta a tenuta d’acqua, grazie alle quali potei scattare accettabili foto per ricordare quelle emozioni. Il gruppo era di una decina di persone, tutti amici tra loro e capii che ero stato invitato solo per occupare un posto vuoto, ma me ne fregai: non ero andato fin laggiù per godere necessariamente della compagnia di altre persone. Comunque, l’escursione fece volare via il pomeriggio. Tanto che tornammo durante il lungo crepuscolo. Andai in camera, feci una lunga doccia e telefonai alla coppia, accordandoci per vederci a cena. Cenammo, raccontai con un certo entusiasmo la mia escursione e dopo aver preso il caffè decidemmo di andare a vedere uno spettacolo organizzato dagli animatori, nel teatro. Arrivammo una quindicina di minuti prima dell’inizio e ci sedemmo sulla gradinata, a mezza altezza. Mentre ci guardavamo intorno, vidi le due donne del mattino, sole, sedute più in là nella fila dietro di noi; le salutai e loro risposero, invitandoci con un cenno a raggiungerle. Così noi tre ci spostammo e, arrivato accanto a loro, dissi tendendo la mano: «Stamattina temo di non essermi presentato: Sono Giorgio, piacere!» Loro risposero di chiamarsi Margherita (la bionda) e Patrizia e di essere torinesi. A mia volta, presentai ...
... Lorella, che abbassò pudicamente lo sguardo, e… «Gino, che sarebbe il marito!» Loro ridacchiarono per la presentazione e Gino assunse l’espressione adeguata ad un vero cuckold, tanto che -per un breve istante- fui tentato di congratularmi con lui. Imposero a Lorella di sedersi in mezzo a loro e Margherita, iniziando a parlare di banalità con me, mi fece capire che voleva avermi seduto accanto. Gino, invece, restò come dimenticato a un metro da me. Lì a poco si abbassarono le luci e gli animatori, condotti dall’animatore-coreografo (un ballerino davvero molto bravo) fecero una serie di balletti che si rifacevano a celebri musical: uno spettacolo davvero gradevole, con molti, curatissimi costumi. Quasi subito subii la malia dello spettacolo, ma un attimo di distrazione mi permise di notare le mani di Lorella infilate tra le cosce delle due torinesi che, abbandonate all’indietro, si godevano la stimolazione fatta alle loro fiche dalle dita della mia preda. Apprezzavo la loro sottile perversione di farsi masturbare lì nel teatro, seduti su una gradinata di cemento, col brivido di essere visti da altri, anche se in realtà la luce concentrata solo sulla scena e la distanza coi relativamente pochi spettatori, rendeva la situazione meno rischiosa di quanto potesse, a tutta prima, sembrare.
Doveva essere stata la stessa riflessione fatta da Patrizia che, afferrando Lorella per un braccio, la fece accoccolare davanti a lei per godersi la sua lingua invece di accontentarsi della sua ...