Prede & Prede
Data: 16/08/2024,
Categorie:
pulp,
Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti
Premessa:
Non scrivo spesso in genere Pulp, quando lo faccio è per scriverlo in modo convincente, tuttavia nel farlo mi accorgo ogni volta di scendere in una sorta di abisso, dove l'umanità è una fievole luce lontana in superficie. Non è una sensazione piacevole, non deve esserlo, è il giusto prezzo da pagare quando si prova ad esplorare i meandri del nostro “Io” più primordiale e... disumano.
Questa strada, umida dopo una pioggia che sembra averla resa anche più laida e cupa di una tavola della graphic novel, Sin City di Miller, si inoltra nel buio senza lampioni, malfunzionanti di incuria e vandalismo.
La donna si muove con una traettoria irregolare e il passo nervoso, che dall'alto ricorderebbe il moto a metà tra un ubriaco e quello di gattino spaventato.
Pare che abbia scelto male non solo la strada, ma anche le sue scarpe; forse quei tacchi hanno un centimetro di troppo, pur essendo lungi da essere vertiginosi e senza avvicinarsi a qualcosa di seduttivo, il suo stesso abbigliamento, con quel foulard intorno alla testa, quella giacchetta di lana, ricorda la signora Cunningham di Happy Days.
Quella borsetta da grandi magazzini e quel vestito a gonna lunga che le era parso così comodo ed alternativo, comprato ad una bancarella di fricchettoni al mercatino settimanale.
Fuor di posto... Fuor di posto come una variopinta farfalla tropicale in mezzo a questo degrado urbano.
All'improvviso un rumore, forse un barattolo calciato, forse semplicemente qualcosa ...
... urtato dai felini randagi, tra i bidoni della spazzatura nei vicoli laterali.
La donna nervosa si guarda intorno, alla ricerca di un qualsiasi segnale di vita, di presenza umana... anche o forse, sopratutto malevola.
Forse si aspetta di vedere prima o poi il rosso di una brace di sigaretta, accendersi ed affievolirsi nel buio, forse se lo aspetta con timore, e forse accoglierebbe questo con sollievo, perchè anche la peggiore delle aspettative, può essere migliore di quella che una fantasia a briglia sciolta è in grado di elaborare.
Quasi inciampa in un barbone, se ne allontana repentina, forse maledice sé stessa per avere avuto l'idea idiota, di attraversare quel quartiere a quell'ora, forse pensava di fare prima dovunque volesse arrivare... forse.
Mentre gira attorno alle transenne di un tombino rimasto aperto, voragine dantesca di oscurità maggiore in quel buio già opprimente, avverte il rumore lontano di un motore, in male arnese.
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E' tutta la notte che giriamo, no... in realtà solo un paio d'ore da quando guardando la tv, Ramon si è scolato tutte le birre e siamo rimasti senza, nessun altra scelta quindi, che uscire a prenendere il furgone tutti e tre per andare in qualche drugstore aperto tutta la notte a prenderne dell'altra, e qualche schifezza da sgranocchiare.
Giriamo in lungo ed in largo per un po' prima di trovare un negozietto aperto, uno di quei posti così piccoli, che il gabbiotto con il vetro blindato dietro il quale si trova il ...