1. Lo Psicopatico


    Data: 12/08/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... Marco la puniva per il suo semplice piacere. Non era violento, ma le piaceva farle sentire che lui poteva fare di lei quello che voleva. All’inizio l’aveva punita per domarla, poi quando sbagliava, ormai ciò accadeva raramente, ma lui ogni tanto la puniva lo stesso, per il suo piacere. Marina non era contenta di quelle punizioni, ma sapeva che lui poteva usarla come voleva, questo le era stato inculcato in mente quattro mesi prima, quando era diventata sua, e ormai non lo metteva più minimamente in discussione, quindi se le prendeva, digrignando i denti, gemendo ed emettendo urletti che davano gioia al suo Padrone. La sua pelle era delicatissima e si arrossava facilmente, ma lui raramente le lasciava dei segni. Era uno dei limiti che lei aveva posto. Lui, quei limiti, li aveva accettati senza discuterli, come detto non era violento e detestava quelle pratiche schifose che erano gli altri limiti posti da Marina. Ma la sua schiava non immaginava neanche lontanamente, quando aveva posto quei limiti, quanto altro le sarebbe stato richiesto. Molte cose le aveva già scoperte in quei mesi e bisogna dire che anche nei momenti più difficili era riuscita a esaudire i suoi desideri. Però c’erano molte altre prove da superare.
    
    In quel momento Marco, alloggiato, in piedi, tra le sue cosce, la stava fottendo e lei finalmente gemeva, non di dolore, ma di piacere. Si agitava e si muoveva freneticamente, nonostante fosse sospesa in aria, come un’indemoniata. Godeva e veniva, ma non si ...
    ... stancava mai. Lo voleva, dentro di lei. Il suo corpo vibrava impaziente di accoglierlo, lo voleva fino in fondo. Lui affondava dentro di lei, la baciava e la mordeva, l’accarezzava e la pizzicava su quel corpo morbido e sinuoso e lei si scioglieva sotto quelle aspre e ruvide carezze, ma che in quel momento desiderava che fossero ancora meno delicate.
    
    Lui smise di fotterla, la fece ruotare, ora al posto della fica si trovò alla giusta altezza della bocca. L’afferrò brutalmente per i capelli trascinandole la bocca sul suo cazzo, ritto, duro e lubrificato dagli umori della schiava. Marina leccò, leccò il cazzo, leccò le palle e leccò ancora. Poi lui le tirò i capelli in alto e lei aprì la bocca. La penetrò e la fece ondeggiare facendola andare avanti ed indietro fottendola tra le labbra. Poi venne e l’inondò di sborra, un lungo fiotto si riversò fino alla gola, il resto le inondò il viso e le colò tra le generose tette.
    
    Tirò lentamente giù la corda e la fece adagiare delicatamente sul pavimento. La sciolse, la prese in braccio e la portò nella vasca da bagno dove la depositò amorevolmente. La vasca si stava riempiendo di acqua calda e lui ci entrò. Marina era languida e soddisfatta, ma non si stancava mai. Il suo desiderio per quell’uomo era inesauribile. Si distese timidamente tra le sue braccia, non sapeva come il suo Padrone avrebbe reagito, ma lui stavolta le permise di fare quello che voleva, a lei bastava essere lì. Lui la coccolò, l’insaponò e se la scopò ancora una ...
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