1. Il rientro


    Data: 08/08/2024, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... cucina. Apro le porte della finestra/balcone, punto la macchina e comincio a scattare. Faccio scatti in successione ed in particolare punto l’obiettivo fra le sue cosce dove, completamente depilata, la sua pussy mostra tutta la sua meravigliosa bellezza. Senza smettere di scattare foto su foto mi avvicino fino ad arrivare fra le sue gambe. La mia sagoma si riflette sul suo corpo; le fa ombra. Punto l’obiettivo sulle sue mammelle e scatto altre foto. Un movimento mi costringe a smettere di fotografarla. Si gira su di un lato e mi mostra il suo fantastico culo. Riprendo a scattare le foto. Intanto il mio inquilino si &egrave ingrossato e preme contro la patta. Devo averla. Non mi importa che &egrave mia madre. Metto la fotocamera sul tappeto d’erba. Mi spoglio e mi stendo dietro di lei. Con una mano la tengo ferma su una spalla in modo che non possa voltarsi e porto l’altra mano sul suo seno e le artiglio una zizza. Intanto il mio cazzo &egrave fra le sue chiappe ed il glande &egrave contro la sua figa. Una spinta e sono dentro al suo ventre. Il tutto &egrave accaduto in un lasso di tempo pari all’esplosione di un fulmine. Un grido riempie l’aria. ‘Ahiaaa! Che cazzo succede? Chi sei?’ Non apro bocca. Un minuto di silenzio con lei che si agita per liberarsi dalla stretta delle mie braccia. Tenta di girare la testa. Mi riconosce. ‘Dio mio! Sei tu? Sei impazzito? Sei mio figlio! Fermati. Non farlo. Sono tua madre.’ &egrave inutile stare zitto. ‘Lo so che sei mia madre ma ti ...
    ... voglio. Ti ho sempre voluta Sei stata per anni l’incubo dei miei sogni. Sapessi quante seghe mi sono fatto invocandoti ed immaginando di giacere fra le tue cosce e riempire il tuo ventre con la mia forza.’ Lei tenta di divincolarsi. ‘Perché mi fai questo? Smettila. Mi stai facendo male. Mi stai violentando. Giuro che ti denuncerò. Tu non sei mio figlio; sei un animale.’ Un minuto dopo e senza che mi muovo, vengo e le innaffio l’utero con il mio sperma. Grugnisco. Le riempio il ventre con la mia forza. Lei lo avverte. ‘Cosa hai fatto? Hai goduto nel mio ventre. Sei un maiale. Non sono protetta. Guai a te se ci saranno conseguenze. Giuro che ti ammazzo. Tiralo fuori che corro a lavarmi così vedrò di mettere riparo al tuo insano gesto.’ ‘No, mamma io non esco se non prima di averti domata. Chiavarti &egrave stato realizzare il sogno di una vita. Con te non ho finito. Ti lascerò andare solamente dopo che ti avrò riempito la pancia e farcito l’utero del mio seme. Dopo potrai anche denunciarmi o ammazzarmi.’ Il mio sparviero &egrave ancora pieno di forza. Comincio a muovermi dentro di lei. Le stantuffo il cazzo nella vagina prima lentamente e poi aumento il ritmo fino a diluviare ancora una volta nel suo ventre. Lei piange. ‘Perché? Perché mi stai facendo questo? Sono tua madre.’ ‘Il perché &egrave presto detto. Sono innamorato di mia madre. Ti amo e ti desidero come madre e soprattutto come donna.’ ‘Non puoi amarmi ed il tuo desiderarmi &egrave insano ed immorale. Quello che hai fatto ...
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