La trasformazione di Jennifer – Cap.13
Data: 10/09/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu
... nuovamente e il suo padrone cominciò a scoparle la bocca. Andava su e giù con il bacino, arrivava fino alla gola e intanto le chiudeva le narici con le dita, tenendole ferme le braccia con le gambe. Si girò e continuò a scoparle la bocca, prese un frustino e le frustò le grandi labbra sempre più forte. Ad ogni frustata sentiva la sua schiava che emetteva gemiti di dolore, e continuò così fino a quando non le riempì la bocca. Poi si alzò e andò in bagno. Dopo che ebbe finito, la trovò ancora sul divano, piegata in due che piangeva. Le intimò di andare in bagno a ripulirsi e di togliersi dalla sua vista. Così fece.
Quando uscì dal bagno Jennifer preparò la cena, mangiarono e poi andarono a dormire. Marco non le disse nulla. E lei non chiese perché.
Nel mezzo della notte, Marco si svegliò e cominciò a pensare a Jennifer usata e abusata da tutti, frustata, seviziata e torturata, e sentì gonfiarsi il membro. Doveva in qualche modo sfogarsi. Si alzò lentamente e silenziosamente, andò alla cuccia della sua schiava e al buio sentì il respiro profondo della ragazza. Si avvicinò alla testa, scese ancora un poco e con la mano destra afferrò i suoi capelli. Jennifer cominciò a urlare, a divincolarsi, ma la stretta era forte e riuscì a sbatterla sul letto a pancia in giù. Marco era sopra di lei, le teneva legate le mani dietro la schiena. Era nudo, il suo membro era eretto e pronto. Con la sinistra accese la luce e vide il viso della sua schiava pieno di terrore e questo gli ...
... diede ancora più voglia. Appoggiò il suo membro all’ano della schiava e con una poderosa spinta dei fianchi, aiutato dal suo considerevole peso, fu dentro. Spinse e stantuffò come una bestia. Jennifer piangeva e lo pregava di smettere.
–Basta ti prego, non ce la faccio più
Ma Marco noncurante e senza pietà la sodomizzava con violenza sempre più bestiale. Più lei lo pregava, più gli dava forza. Finalmente Marco sentì il suo membro pulsare, salire il suo seme lungo l’asta, e poi esplodere dentro la sua schiava. Uscì ansimando come un animale. Jennifer sussurrò:
–Basta non ce la faccio più, ti prego lasciami andare
–Se vuoi andartene, fallo pure. I tuoi video e sono tanti saranno online dopo pochi minuti. Li manderò a tutti i tuoi familiari, ai tuoi genitori. Tu che frusti Carla, prendi a calci nei testicoli Michele e Giovanni…Vedi tu
–No ti prego, lasciami andare – e scoppiò a piangere singhiozzando
–Te l’ho detto, puoi andartene quando vuoi ma quella sarebbe la conseguenza e saresti la puttana del web in pochi minuti e nessuno vorrà avere nulla a che spartire con te…oppure puoi rimanere così per dieci anni, guadagnare un sacco di soldi, e appunto fra 10 anni essere libera e ricca. A te la scelta
Marco si alzò in piedi e stava per andare a sedersi in poltrona in salotto, quando si sentì fermare da una mano sulla coscia destra. Si girò e vide Jennifer in ginocchio davanti a lui. I suoi occhi turchesi, meravigliosi come il mare, lo guardavano dal basso, le mani ...