1. La trasformazione di Jennifer – Cap.13


    Data: 10/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu

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    Jennifer si svegliò alla solita ora, stava albeggiando e di soppiatto in silenzio come sempre andò in bagno. Scaricò la vescica e le viscere, si lavò le parti intime con cura, andò al lavandino per lavarsi la faccia che era ancora impiastricciata dello sperma di Marco. Quando fu al lavandino, vide un’ombra e si spaventò. Si girò di scatto e Marco era sull’uscio che la guardava con occhi rabbiosi. Come aveva fatto a svegliarsi? Aveva fatto rumore? Ma no era stata accorta come le altre mattine, e allora perché era li? E adesso cosa sarebbe successo?
    
    –Latrina devo pisciare!
    
    Sentì l’ordine duro e perentorio.
    
    Si inginocchiò e aprì la bocca. Un fiotto caldo le riempì la bocca e ingoiò tutto quanto. Poi rimase in posizione, Marco si girò e la riempì con i suoi escrementi caldi sia la faccia che le mani che erano a coppa. Quando ebbe finito, Jennifer si ripulì, poi con la lingua gli fece il solito bidet e fu molto attenta e scrupolosa. Marco perentorio le ordinò:
    
    –Vai dentro la doccia, farai mezz’ora di acqua fredda. Immobile!
    
    Entrò in doccia e Marco aprì l’acqua che la investì gelida. Spostò un attimo la testa per il colpo preso, ma Marco le urlò di rimanere ferma sotto. Tremò per mezz’ora sotto l’acqua gelida. Si ripulì cercando di muoversi il meno possibile. Il seno si era indurito per il freddo così come i capezzoli. Dopo mezz’ora, Marco la fece uscire, e estrasse dalla borsa che si era portatole pinze per i ...
    ... capezzoli, e rudemente glieli mise, chiudendo il tutto senza alcuna gentilezza o grazia. Jennifer sentì dolore, ma ormai era abituata, non pianse neanche. Poi le ordinò di seguirlo carponi. Lei lo seguì e andarono in sala. La fece mettere in piedi e poi le fece appoggiare le mani allo schienale di una sedia. Il seno era penzoloni, tremava dal freddo, e aveva riempito la casa di acqua.
    
    –Guarda come hai ridotto casa, stupida troia! Dopo ripulirai tutto con la lingua. Ieri sera mi hai chiesto perché…adesso lo capirai!
    
    –Si padrone
    
    Prese la racchetta da ping pong, e cominciò a giocare la sua partita con il suo seno, che era già illividito e dolorante per i colpi presi il giorno prima. Marco si dilettò per un po’ e poi la mise in ginocchio glielo infilò in gola e continuò a colpire il povero corpo della sua cagnetta ubbidiente. Infine usò la sua bocca per svuotarsi.
    
    Dopo che ebbe finito le intimò di pulire la scia d’acqua con la lingua e così fece. Mentre lei puliva lui la frustava e i colpi erano dolorosi e continui e le lasciavano ampie striature rossastre. Dopo che ebbe asciugato tutto, si fermò e il padrone le disse:
    
    –Allora adesso hai capito perché?
    
    –Si padrone
    
    –Sicura? Allora dimmi perché
    
    –Sono una cosa tua, padrone
    
    La accarezzò e le disse, brava cagnolina. Ora prepariamoci e andiamo al lavoro. Si comincia già alle 9 oggi. Arrivarono alle 8,55 ed entrarono nell’ufficio di Amilcare che li aspettava. Jennifer aveva un bel tubino nero, un paio di stivali ...
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