1. Parigina d'Autunno


    Data: 04/08/2024, Categorie: Etero Autore: King David, Fonte: EroticiRacconti

    ... incazza. Nessuna delle due cose. Non ride nemmeno. Non fa una smorfia. Minchia come è legnosa.
    
    Intanto la prima puntata finisce. Fosse un’altra giornata me ne andrei, ma diluvia e non voglio lavarmi. Rimango, sperando che il secondo episodio sia meglio – al massimo farò il secondo tempo della mia pennica domenicale. Mentre c’è la sigla lei si alza.
    
    “Vado a mettermi un maglione. È proprio arrivato l’autunno”.
    
    Io mi verso ancora un bicchiere di vino promettendomi che sarà l’ultimo. Cerco qualcosa di dolce. Trovo una pera ormai sfatta, ormai appassita da un lato. Sei proprio francese, penso. Se non avete i vermi in casa non siete contenti. Il piacere della decadenza.
    
    Mangio la pera con il pane e il burro salato. Sarebbe meglio un formaggio stagionato, ma questo frigorifero è vuoto. Per darle un po’ di slancio trovo due acciughe e le metto sul pane con il burro. Mi aprono il naso manco fossi di fronte al mare bretone, in cima a una scogliera di calcare frustata dalla salsedine.
    
    Lei arriva. Si è messa un maglione color mattone, a coste larghe. Un residuo degli anni settanta. È grande, almeno due taglie in più. Le casca sulle spalle e la copre fino a metà coscia. Si è tolta la felpa, e a giudicare dalla libertà che intuisco dietro la lana, anche il reggiseno. Ha alzato le maniche sopra il gomito, e si è infilata due guanti di velluto lunghi, stile anni venti, colore bordeaux.
    
    Prende una sedia, la mette davanti alla TV, rivolta verso di me. Ci si siede. Noto ...
    ... che ha messo delle calze lunghe, fantasia tartan, di lana.
    
    Poi apre le gambe.
    
    “Ecco come le parigine indossano le parigine”, mi dice
    
    Senza le mutande. La sua vulva nera e rossa diventa il centro dell’universo e della mia domenica.
    
    “Me le hai regalate tu” mi dice “dieci anni fa”
    
    La sua recitazione è molto più convincente di quella dell’attrice della televisione.
    
    Si alza, mi viene in contro, si siede sopra di me. Prende dalla mia mano il panino abbrustolito con burro e acciughe, ne dà un morso importante. Poi beve un sorso di vino rosso, e poi inizia a baciarmi con la lingua calda, saporita di burro salato e Chateau de Beaucastel. Subito mi diventa duro come un martello.
    
    Con le mani entro sotto il maglione, confermo l’assenza di reggiseno. Le afferro le pere puntute. Amo stringere le tette sotto i maglioni. Mi tengono le mani al caldo. I suoi capezzoli tirano decise. Le sue pere sono sode e non hanno nulla di quella pera che ho appena mangiato.
    
    Lentamente scende, mi apre i pantaloni, e mi tira fuori il cazzo che è diventato duro. Senza nemmeno togliermi del tutto i jeans se lo infila dentro la fica, che è già fradicia.
    
    “Mi piace averlo dentro. Mi piace sentire i bottoni dei jeans, e questo ruvido cotone che mi solleticano vicino all’ano” mi dice.
    
    La faccio saltare un po’ sulle mie cosce, però la cosa che mi eccita di più di questa situazione sono questi sapori autunnali. Fuori piove come se anche il cielo si fosse messo a gocciolare da una grande ...