1. Sonia - l’odore del sesso 1 (racconto)


    Data: 02/08/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... morbida come creta pronta per essere plasmata. Non poté fare a meno di notare che il cavallo del perizoma era leggermente umido, cosa che l’odore delle secrezioni vaginali di lei le aveva fatto capire già da un po’.
    
    Inspirò profondamente, mentre sotto si bagnava tutta.
    
    «Da lì certo che non lo vedi» obiettò Anita. «Devi guardare più da vicino.»
    
    Sonia obbedì, portandosi a meno di mezzo metro, praticamente tra le cosce aperte di lei.
    
    «Più vicino. E inginocchiati» le chiese a quel punto con voce tesa. Era un ordine, lo percepì chiaramente, per cui eseguì senza discutere.
    
    Ora la sua faccia era a venti centimetri dal tassello umido del perizoma bianco, attraverso cui vedeva il rigonfio delle piccole labbra.
    
    «È bagnata?» si informò Anita.
    
    «Un po’ sì.»
    
    «Si vede la fregna?»
    
    La volgarità della frase le diede una fitta in mezzo alle cosce.
    
    «Non molto.»
    
    «Se mi bagno bene secondo me si vede tutta.»
    
    Con disinvoltura scostò il perizoma e cominciò a masturbarsi.
    
    «Tu te li fai i ditalini?» le chiese, mentre con le dita sottili si strofinava delicatamente il clitoride.
    
    «Sì» rispose, deglutendo saliva.
    
    «Io mi sfregno dalla mattina alla sera» rise Anita, «ho sempre voglia.» Sonia lo sapeva già, perché spesso le aveva sentito sulle mani l’odore del sesso dopo che era stata in bagno.
    
    «Tu come te li fai?» chiese ancora.
    
    «Come te» mormorò, ipnotizzata dal movimento ritmico delle dita e dal profumo inebriante della vulva.
    
    «Voglio provare con ...
    ... una mano diversa dalla mia» affermò Anita. Non vorrei, o mi piacerebbe. Voglio, disse. Era un ordine, e agli ordini bisognava sottomettersi senza discutere.
    
    Fece scivolare la mano sul sesso aperto e umido della compagna, che tolse la sua lasciandole campo libero. Non aveva mai toccato un’altra donna, anche se l’aveva immaginato spesso, e la sensazione che provò le mozzò il respiro. E non fu l’unica a cui accadde, a giudicare dal gemito che sfuggì ad Anita mentre la accarezzava. Guidata dal profumo di sesso, che si faceva tanto più intenso quanto più Anita godeva, Sonia trovò il ritmo perfetto, facendo scivolare indice e medio su e giù lungo la fessura, ormai gocciolante di umori.
    
    «Cazzo, che bello» mormorò Anita. «Fai dei ditalini meravigliosi. Lo dirò a tutte.»
    
    Per “tutte” Anita intendeva le fighette della classe, sempre eleganti, perfettamente truccate e molto provocanti, che Sonia immaginò di dover servire singolarmente e in gruppo. Il solo pensiero le provocò una colata tra le cosce.
    
    L’orgasmo della compagna arrivò velocemente, preannunciato da un profumo caldo e umido di giungla tropicale.
    
    Ma non era ancora finita. La tigre non era affatto sazia.
    
    «Sdraiati sul letto» le ordinò, lasciando da parte ogni tipo di cortesia. Ormai aveva capito che Sonia aveva la vocazione della schiava e che poteva fare di lei ciò che voleva.
    
    Docilmente, Sonia si stese di schiena sul letto lasciato libero dalla ragazza. Dopo aver sfilato il perizoma, con un movimento agile ...