1. Lavaggio vivace


    Data: 30/07/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... venire a cercarmi, perché io non ho mosso un dito’.
    
    ‘Ho sentito tutto e non m’importa che cos’hai combinato. Io ho un ricordo talmente bello di quello che &egrave successo tra di noi, che niente potrebbe distruggerlo né guastarlo in nessun caso’.
    
    ‘Anch’io ripenso spesso a quei momenti. Tu sei stata grandiosa, meravigliosa e perfetta’.
    
    ‘Beh, a parte i pettegolezzi, passami il sapone che ti lavo’.
    
    Io le consegnai la saponetta e lei incominciò a strofinarmi la schiena, siccome mi ricordava la mamma quando entrava di prepotenza in bagno da piccolo, però anche d’adulto, per il fatto che con la spazzola mi grattava la schiena sostenendo che da solo non ci sarei mai arrivato. Un gesto troppo azzardato le fece bagnare la manica della pelliccia e Serena a quel punto s’alzò indispettita, voltata di spalle fece scivolare a terra il pelo e rimase completamente nuda:
    
    ‘Guarda un po’, sai che sei un bel tipo’ – le dissi mentre l’ammiravo in tutta la sua intera bellezza.
    
    ‘Non ti preoccupare, ti lascio in pace, perché non voglio bagnarmi’ – in tal modo ricominciò a lavarmi la schiena, dopo passò al petto, al collo e alle braccia, io la lasciavo fare, dato che provavo un grande piacere nel sentire la sua mano morbida scivolare lungo il mio corpo:
    
    ‘Se vuoi che vada avanti devi alzarti, altrimenti mettiti in ginocchio a quattro zampe’.
    
    ‘Obbedisco, agli ordini’ – risposi io compiaciuto assecondandola.
    
    La sua mano continuò a lavare raggiunta ormai dall’altra che ...
    ... lavorava sul resto del corpo, quando si sporse per prendere il mio braccio più lontano un suo seno mi sfiorò il viso, giacché fu un attimo e tirai fuori la lingua per lambire il capezzolo che mi stava passando davanti:
    
    ‘Eh no, non così. Adesso devi stare fermo, perché lavoro io’.
    
    Io attendevo il piacere di sentire la sua mano scivolare tra le gambe e d’insaponarmi gradevolmente i testicoli, il sedere e il piccolo membro che riuscivo a tenere imperturbabile e tranquillo con la forza della volontà. Pigramente con una mano davanti e l’altra dietro accarezzò le mie parti intime, alla fine sorrise quando vide il mio cazzo in posizione di riposo:
    
    ‘Ecco il guerriero che dorme’ – disse ridendo, fintanto che con la mano accarezzava e scivolava sull’asta ancora molle.
    
    In seguito mi sciacquò tutto il corpo con particolare riferimento alle parti intime e per ultimo lasciò il mio cazzo sciacquandolo con specifica cura. Appresso, presa da un istinto che non riusciva a frenare se lo infilò tutto in bocca e cominciò a succhiare. Non ci volle molto per farlo diventare enorme nella sua bocca, perché lei succhiava e sorrideva man mano che lo sentiva indurirsi:
    
    ‘Adesso basta. Io ho freddo e ho un ammasso di faccende da sbrigare’ – disse togliendoselo lestamente dalla bocca.
    
    Io non le diedi il tempo d’allungare la mano, a quel punto la bloccai trascinandola verso di me facendole perdere l’equilibrio, di questo andare con un tonfo e gli spruzzi sparsi in tutta la stanza. Serena finì ...
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