Santino, la bassa e la tettona. - Racconti Erotici

Santino, la bassa e la tettona.

... sguardo dalle sue tette. Lei aveva un ciondolo al collo, e quello dondolava proprio in mezzo a quei due parabordi; questa immagine quasi ipnotica stava incominciando a far lievitare il mio cazzo, oltre a farmi riconsiderare l'idea di abbandonare così tempestivamente il campo.

Lei tentava in tutti i modi di attaccare discorso, così alla fine cedetti e mi misi a parlare con lei. "Scusa non sono proprio di buon umore in questo periodo", dissi, cercando di giustificarmi per il mio comportamento non proprio cordiale.

Intanto Santino e Vanessa avevano preso il largo con i discorsi e si erano un tantino isolati dal contesto della cena.

Successivamente chiacchierammo per una oretta filata del più e del meno, degli esami, delle nostre rispettive abitudini e così via. Devo dire che l'atmosfera tra me e Dalia era decisamente più rilassata.

Dopo un po' di quelle amabili conversazioni, Vanessa e Santino si appartarono nella stanza da letto di quest'ultimo, così io e Dalia rimanemmo da soli in soggiorno.

"Scusa per prima ... sai quella risposta con quel tono così acido, che tu ci creda o no non è da me".

"Non ti preoccupare, ci sono abituata. Il mio aspetto non aiuta nei rapporti con voi maschietti", disse in tono scherzoso e allo stesso tempo amaro.

"Sei fidanzata?", gli chiesi.

"Si e no. Avevo un ragazzo, ma lui mi utilizzava spesso come ruota di scorta, quando non riusciva a rimediare niente di meglio; così qualche settimana fa ho deciso di non cercarlo ...

... più".

"Mi dispiace di averti fatto quella domanda. Comunque sappi che ognuno di noi ha i suoi punti di forza, e - ovviamente - tu non fai eccezione".

"Già, ad esempio le mie tette, vero? Ho visto che anche tu le apprezzi".

Diventai rosso in viso e cercai istintivamente di distogliere lo sguardo da quelle due enormi mammelone. ma non c'era niente da fare, per quanti sforzi facessi, lo sguardo sempre lì finiva.

"Si", le dissi, "Sono bellissime, e il tuo ex ragazzo era veramente un coglione a non apprezzarne la proprietaria".

A quelle parole lei mi guardò e si portò a distanza di bacio. La nostre labbra dapprima si sfiorarono, poi ci baciammo risolutamente.

"Santino e Vanessa si staranno già dando da fare", mi fece lei, "Tanto vale non perdere tempo nemmeno noi", e dette quelle parole si sfilò la maglia con la scollatura, rimanendo in reggiseno.

"Posso togliertelo?", gli chiesi.

"Certo che puoi". Così si girò di spalle e io le sganciai i gancetti metallici di chiusura.

Quando si voltò, mise in mostra le sue enormi tettone. A quella vista non resistetti e mi misi a ciucciare quei bei capezzoloni, quasi fossi un poppante.

A lei la cosa piacque davvero tanto, così che in pochi minuti eravamo tutti e due completamente nudi e stesi sul divano del soggiorno, intenti a limonare.

Il mio cazzo si era intostato di brutto, così mi allontanai dalla sua bocca e misi la mia testa tra le sue gambe, per omaggiarla con una bella leccata alla fica.

La sua passera era ...