1. Santino, la bassa e la tettona.


    Data: 30/07/2024, Categorie: Hardcore, Comici Autore: fenice1967, Fonte: xHamster

    Santino chiuse rumorosamente il libro di storia con la copertina rigida, e quello fece un sonoro "sbam!". "Basta studià ... mò me so rotto li cojoni!", fece lui con fare risoluto.
    
    "Vuoi fare pausa?", dissi io.
    
    "No, no, voglio proprio concludere quì per oggi. Ne ho abbastanza di nomi, date e quant'altro; anzi, sai che te dico? Visto che ho la casa libera, perché Antonio è fuori per il fine settimana, mo vado a telefonà a Vanessa, quella ragazza piccoletta che ti ho presentato la settimana scorsa a lezione di storia contemporanea".
    
    "Perchè, è stata così poco accorta da lasciarti il suo numero?", gli domandai ridacchiando.
    
    "Ah ah ah! C'è poco da fà lo spiritoso sai? Io non sarò bello, ma modestamente piaccio e, quindi, riesco (quasi) sempre ad ottenere ciò che voglio".
    
    Frugò nelle tasche del giubbotto alla ricerca dell'agendina con i numeri di telefono, ed alla fine la trovò.
    
    "Gli telefoni sul serio? Allora perché non gli dici di portare una amica per me?", auto proponendo la mia candidatura per la serata.
    
    "Certo che glielo dico. Tu aspetta che vado in corridoio a telefonare".
    
    Santino chiuse la porta della stanza, e io rimasi solo. Pensai che era da quando Silvana mi aveva piantato, dopo che la avevo coinvolta in un rapporto a tre con me e Giulio, che non riuscivo più a passare un po' di tempo con una donna; il dolore per la sua perdita era ancora insopportabile.
    
    Santino tornò tutto gasato. "E' fatta, stasera se tromba! Vanessa ha detto che verrà per ...
    ... cena e che porterà Dalia, una sua amica e collega di Università.
    
    Dalia. Il nome prometteva bene, così incominciai a fantasticare su come fosse l'amica di Vanessa. Il tempo di riordinare la casa di Santino che si fece subito ora di cena.
    
    Ad un tratto suonarono alla porta; al citofono una voce femminile - con una forte inflessione romagnola - disse: "Siamo Vanessa e Dalia. Possiamo salire?".
    
    Aprii da basso e accesi la luce sulle scale, attendendo che salissero.
    
    Quando aprii il portone dell'appartamento vidi davanti a me Vanessa, che era alta si e no un metro e mezzo, paffutella e con un bel naso a patata e, di fianco a lei, Dalia. Era un po' più alta dell'amica (non per meriti propri, ma grazie a due belle scarpe con il tacco), parecchio grassoccia, con un principio di doppio mento e con due tette prorompenti, messe in bella mostra da una generosa scollatura.
    
    "Ecco fatto", pensai "Serata finita", visto che io ho sempre detestato - al contrario di Santino - le ragazze abbondanti o, come si suol dire, "in carne".
    
    Le feci entrare e credo che il mio cambio repentino di espressione non fosse proprio passato inosservato.
    
    Ci sedemmo al tavolo e poco dopo cominciammo a mangiare gli spaghetti preparati dal padrone di casa.
    
    "Da dove vieni?", mi chiese Dalia. "Da Timbuktu", risposi io, in modo acido e scostante, così da stroncare ogni discorso sul nascere. Non vedevo l'ora di finire per poi andarmene a casa.
    
    Tuttavia devo ammettere che non riuscivo a staccare lo ...
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