1. Una puttana per camionisti


    Data: 28/07/2024, Categorie: Tradimenti Autore: LaCavalla, Fonte: Annunci69

    ... a torturarmi i capezzoli mentre, nel contempo aveva preso ad intensificare i colpi, ero sul punto di venire, impazzii di piacere quando lui spostò la mia mano verso il basso dicendomi: toccati la fica, voglio che godi di più; contemporaneamente mi mise due dita in bocca dicendo ancora: succhia, immagina che ora hai anche un altro cazzo da succhiare mentre ti fotto. Andai in tilt, una serie inarrestabile di orgasmi mi scosse tutto il corpo. Improvvisamente, lui si piantò dentro di me urlando: si, sborrooo, si, vengooo e un orgasmo ci travolse.
    
    Per qualche momento il silenzio fu rotto solo dal ticchettio della pioggia che stava finendo, i nostri respiri tornarono normali, il suo grosso cazzo, perdendo vigore dopo aver goduto dentro di me, scivolava lentamente fuori dal mio culetto profanato.
    
    Mi offrì dei fazzolettini imbevuti per pulirmi, cosa che feci in silenzio, ero frastornata, il mio cervello era assente, mi sentivo di una calma sconvolgente.
    
    Poi il silenzio fu rotto dal camionista che disse: sei stata fantastica, non ho mai fatto una scopata con una donna come te, mi chiamo Carmelo, sono di Taormina, passo da queste parti due volte alla settimana, ti lascio il mio numero di cellulare, puoi chiamarmi quando vuoi. Lo guardai, ero ancora in preda ai brividi di piacer provato, ma lentamente la mia mente cercava di tornare alla realtà, presi il numero scritto nel piccolo fazzolettino, lo guardai e scesi dal camion.
    
    Nel frattempo aveva smesso di piovere, salita in ...
    ... auto, nascosi il numero in mezzo alla mia agendina personale e ripartii, sentivo colare la sborra da dietro mentre un lieve bruciore mi ricordava l’accaduto.
    
    Mio marito mi accolse in garage con preoccupazione, lo baciai e preso per mano mi avviai con lui dentro casa riferendogli solo della foratura e di come, dopo circa un’ora, era passata una pattuglia della stradale e mi avevano sostituito loro la gomma. Non gli avevo raccontato di quello che un tempo era fonte di forte eccitazione per lui, perché dopo quell’increscioso episodio di qualche tempo prima, ci eravamo ripromessi di non trasgredire più con i camionisti.
    
    Mi infilai dentro la vasca, un bagno caldo era necessario per riflettere sull’accaduto, ma per quanto pensassi il mio cervello non trovava dentro di me un motivo di rimprovero per il mio comportamento.
    
    Il fine settimana eravamo di ritorno da una breve visita a dei parenti e sull’autostrada guardavo i camion sfrecciare, mio marito mi parlava ma non seguivo i suoi discorsi. Quella sera a letto chiusi gli occhi e ricordai di quell’ultima scena che Carmelo mi aveva chiesto di immaginare, un cazzo in bocca e uno dentro.
    
    Il giorno dopo lo chiamai e fissammo un appuntamento in un motel. Arrivai con alcuni minuti di ritardo, mi fece parcheggiare in mezzo a due camion e quando scesi dalla vettura, vestita come lui mi aveva chiesto, cioè con lo stesso vestitino, con gli stessi tacconi della prima volta e con la lingerie che indossava la modella nella cabina del ...
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