Una puttana per camionisti
Data: 28/07/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LaCavalla, Fonte: Annunci69
La sera stava scendendo, improvvisamente un temporale rendeva la guida difficile, cercavo di andare ad una velocità moderata, ma l’autostrada era un fiume d’acqua, poi quei dannati camion che sfrecciavano di lato rendevano tutto pericoloso.
In quel periodo, a seguito di uno spiacevole episodio, avevo cominciato ad aver paura dei camionisti, erano tutti rozzi, volgari e, quando molto eccitati, difficilmente controllabili.
Sono alta 168 cm, terza di seno, cosce belle tornite e forse il culo un po’ troppo evidente. Vesto sempre con abitini corti, fasciati e scarpe con tacchi da dodici e più centimetri perché mi piaccio così e piaccio a mio marito che si eccita a vedere come i maschi maturi sono attratti dalle mie forme.
Tornando a prima, ero fuggita da quei porci e da quel giorno, quando ero sola, evitavo di fermarmi lungo l’autostrada.
Quella sera avevo fatto tardi per via di una visita medica quando l’ennesimo camion mi ruggì di fianco, sollevò un turbine di acqua che mi rese ancora più dura la guida. Ad un tratto la vettura iniziò e voler andare verso destra, con fatica riuscii a raggiungere un’area di sosta lì vicino. Piovigginava ancora quando scesi dalla macchina cercando di capire cosa fosse successo, poi vidi un pezzo di legno con un chiodo conficcato nella gomma, avevo bucato. Presa dal panico, rientrai dentro la vettura e provai a chiamare mio marito Carlo, ma il cellulare quasi scarico si spense del tutto.
Che fare? Non sapevo assolutamente come si ...
... cambia una ruota, uscii di nuovo cercando aiuto, aveva ripreso a piovere con più insistenza. Avvicinatami alla carreggiata vidi da lontano un mastodontico TIR che tutto illuminato arrivava verso di me, istintivamente feci dei segnali. Questi mi lampeggiò ed entrò dentro la piazzola. Si aprì la portiera del camion e ne uscì un omone attempato che di sicuro aveva superato la mezza età che mi chiese cosa mi fosse capitato, indicando la gomma, con un filo di voce gli dissi che avevo forato. Quando scese, notai che indossava i pantaloni di una tuta e sopra una maglietta che metteva in risalto i suoi imponenti pettorali e due braccioni muscolosi. Si avvicinò alla mia auto e vide il da farsi, intanto quella pioggerellina fina continuava a venire giù bagnando completamente il mio vestitino. Avevo iniziato a tremare come una foglia.
L’uomo mi guardò scrutandomi dalla testa ai piedi in maniera sfacciata, quell’atteggiamento mi provocò un certo disagio, mi aveva spogliata con gli occhi, poi con tono autoritario disse, dandomi subito del tu - vieni con me - mi accompagnò al camion dal lato del passeggero, aprì la grossa portiera e mi fece cenno con la testa di salire, misi un piede sopra il primo scalino, mi allungai e riuscii a salire sotto lo sguardo attento di quello sconosciuto. Dentro si stava decisamente meglio, la cabina era accogliente, i fari di quel bisonte illuminarono il camionista che con fare esperto sostituiva il pneumatico forato. Mi guardai intorno, la cabina era pulita, ...