1. Cari, vecchi amici ( seconda parte: l’inculata)


    Data: 27/07/2024, Categorie: Tradimenti Autore: rispettoso8, Fonte: Annunci69

    ... le labbra e! lo succhiai. Lei mi spingeva la testa contro la sua fica con una mano, mentre con l’altra era intenta a strizzarsi le tettone, che aveva liberato dalla stretta del reggiseno. Le feci alzare le gambe, sfilandole le mutandine, e, con le gambe alzate e divaricate, estratta al massimo la lingua, gliene infilai quanta più possibile nella vagina, arrivando contemporaneamente a masturbarle la clitoride con il naso che urtava naturalmente su di essa, mentre con un dito opportunamente bagnato dai suoi stessi umori, le massaggiavo dolcemente lo sfintere, che si apriva ad ogni mio tentativo di avvicinamento, come a volerlo risucchiare dentro, ed in effetti, avvicinato un po’ di più del solito all’apertura promessami, con un colpo di reni se lo fece entrare nel culo, cominciando a roteare il bacino per farsi aprire di più la stretta apertura. Gemeva e si contorceva, portandosi di tanto in tanto i capezzoli alla bocca, autoleccandoseli, quando all’improvviso, abbassando le gambe, mi attirò a sé: “Scopami, ora, mettimelo dentro, fammi godere”, e così dicendo si infilò da sola il cazzo nella fica. Sarei potuto rimanere benissimo immobile, perché si muoveva così tanto bene lei sotto di me, che mi sembrava di stare su un materasso d’acqua, ma volli partecipare attivamente alla scopata, e cominciai a sbatterle dentro tutto il mio amore. Era tanta la sua voglia di cazzo fino in fondo alla fica che, abbracciandomi con le gambe, puntò i talloni sulle mie natiche spingendomi con ...
    ... forza dentro di sé, era come se qualcuno mi stesse aiutando a chiavarla
    
    “Sfondami, scopami, fammi godere, sono la tua vacca”, e per farla godere di più, distesomi su di lei, le presi le natiche con entrambe le mani e le infilai i due diti medi nel culo, allargandolo quanto più possibile, pregustando già quel momento. Per facilitare l’operazione in corso, mi fece sedere appoggiandomi alla sponda del divano e mi venne sopra, cavalcandomi come una forsennata, mentre per la goduria si prendeva la testa tra le mani, infilandole nei capelli, poi prendeva le tette e me le porgeva perché le succhiassi, mentre le mie mani erano tornate a brancarle il culo, allargandone le due emisfere per rientrare con i due medi (opportunamente lubrificati nella sua stessa fica) nel buco del culo, che era ormai pronto all’inculata. Se ne venne mugolando, anzi quasi muggendo, mentre saltava letteralmente sul mio cazzo, alzandosi e lasciandosi cadere a corpo morto su di esso, mi prese la testa e mi baciò con passione, sussurrandomi nella bocca frasi lussuriose e piene della più recondita ma piacevolissima troiaggine. Infine si abbandono al mio fianco, spossata ma soddisfatta (ma non ancora del tutto).
    
    “Da oggi in poi troverò ogni scusa per venire a trovarti: fuori dall’orario di lavoro, s’intende.
    
    Anzi, se vuoi possiamo organizzare anche qualche week-end insieme, dove vuoi tu, o qualche vacanza.” disse mentre mi baciava una mano.
    
    “Per me va benissimo” dissi io “mi faresti davvero felice. Quando ...
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