Area di sosta - (edm.11)
Data: 09/09/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Fab80, Fonte: Annunci69
... cabine guida chiuse da tende sono fermi vicino al filare di alberi che delimita l’area dalla contigua campagna. L’orizzonte è dominato dal profilo delle montagne che, verdissime, si tuffano tra le coltivazioni della pianura, tremolanti al calore del sole pomeridiano.
Scesi dall’auto non ci dirigiamo verso il bar, bensì verso i tir parcheggiati; Roberto mi ha afferrato per un braccio e sento distintamente il frinire dei grilli tutto intorno
“Scusate, ma il bar è sul lato opposto… non volevate mangiare?”
“mangiamo dopo frocetto! prima ci sfoghiamo un po' con te!”
Punto i piedi ma so anch’io che è una finta resistenza: l’immagine di Andrea in auto ha, ancor più della scorsa volta, eccitato la mia fantasia e penso di saper bene cosa mi aspetta.
Anzi lo desidero.
Giunti al limitare dell’area parking, Roberto mi spinge contro un albero, poi poggia pesantemente una mano sulla mia spalla sinistra
“in ginocchio!”
Sento il contatto della ruvida corteccia sfregare contro la schiena, ma eseguo senza discutere… anzi già eccitato, appena raggiungo la posizione genuflessa, tiro fuori la lingua.
Eugène, Andrea e Roberto sono davanti a me: vedo che armeggiano con i loro pacchi gonfi e, aperte le zip dei calzoni, esibiscono i loro membri per una cosa veloce.
Ho ormai perso ogni titubanza e ritegno
“oh si… li voglio tutti, ho sete!”
Eugène e Andrea, segandosi, si avvicinano ancor di più e me lo infilano in bocca: Eugène dal lato destro e l’amico a sinistra. ...
... Sento le loro virilità pulsanti e saporite: avendo dimensioni maggiori quello di Eugène si installa, per così dire meglio… prende il sopravvento…
Alzo lo sguardo verso l’alto e mi eccito ancora di più a vederli così presi con i pantaloni indossati e solo le patte aperte; Roberto invece che si è posizionato proprio davanti a me, ha i pantaloni alle caviglie e si sta masturbando con grande foga.
Porto una mano all’inguine per toccarmi mentre, avido e gemente, assaporo i loro gusti, ma Roberto con una forte spinta del piede mi ricaccia contro il tronco
“tu no! Tu fai godere noi! Capito?”
Poi si avvicina e comincia a darmi colpi in fronte col suo cazzone duro.
Vado in visibilio: la mia saliva si mescola ai loro sapori in un pazzesco amalgama di godimenti.
Ormai li conosco e sento che le loro esplosioni sono vicine…
“bep, beep, beeep!”
Un assordante colpo di clacson fa sobbalzare tutti e quattro. I due che erano dentro saltano indietro ed anche Roberto si allontana di uno o due passi. Resto in ginocchio, il cazzo si sgonfia dentro i jeans per lo spavento e un fenomeno simile accade anche agli amici che, al pari mio, si guardano in giro disorientati
“ehi! Cosa cazzo fare voi qui vicino mio tir?”
Sbirciando di lato oltre l’albero mi accorgo che la voce viene dal proprietario del camion parcheggiato vicino: le tendine della cabina, chiuse quando siamo arrivati, sono ora del tutto tirate. Un tipo corpulento, in canotta bianca e pantaloncini di cotone, sta ...