1. La trasformazione di Jennifer – Cap.16


    Data: 21/07/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu

    ... avvicinò la sua bocca all’orecchio della povera Carla e con voce gelida e ferma le disse di alzarsi in piedi immediatamente e di seguirlo alla croce di Sant’Andrea. Con fatica si mise in piedi, lo seguì e si posizionò, Amilcare la legò e prese il suo frustino con l’anima di metallo. Si accanì sulle sue povere chiappe, usando tutta la forza e la sua metodica cattiveria, colpendo sempre gli stessi punti che come il seno diventarono di fuoco. Ogni colpo era un urlo di dolore. Ma continuò finchè non si stancò. Poi la liberò anche da quella tortura. Ma cadde a terra esausta. Si rannicchiò su sé stessa e sperò che fosse finita. Il padrone tornò con acqua e cibo. Si mise di fianco a lei e glielo diede. Carla mangiò e bevve avidamente e ringraziò il padrone per la gentilezza. Finito di mangiare il padrone la volle possedere. Carla divaricò le gambe e lui entrò dentro di lei. Le intimò di godere come aveva fatto con Marco. Cominciò a darle colpi secchi con le anche, le pareti malgrado tutto erano ben lubrificate, e l’arnese del vecchio sadico riusciva a fare su e giù comodamente. Carla si sforzò di godere, ma i dolori che aveva in tutto il corpo non la facevano concentrare e quando sentì il suo signore che dentro di lei aveva iniziato a pulsare ebbe paura. Sentì Amilcare ansimare sempre più rapidamente e quindi sapeva che sarebbe venuto di li a poco, pertanto cominciò ad ansimare anche lei tentando un finto orgasmo. Dopo poco lui venne e lei fece finta di avere un poderoso orgasmo. Il ...
    ... vecchio uscì, la guardò con un sorriso diabolico e le disse:
    
    –Lo so che hai fatto finta e quindi oggi pomeriggio dovrò continuare a punirti
    
    –Grazie padrone
    
    –Brava cagnolina, adesso vai a sdraiarti a pancia in giù sul tavolo
    
    Lei eseguì e di li a poco lui cominciò a legarla. Aveva le mani legate dietro alla schiena, le caviglie legate al tavolo con dei ganci che spuntavano dalle gambe del tavolo. Non poteva muoversi. Ma non successe nulla. Non sentì fruste o altri aggeggi che si abbattevano sul suo povero corpo. Stette così un po’ di tempo, forse un paio d’ore. Era tutta indolenzita, ma non disse nulla. Sentì infine il campanello e il suo padrone andò ad aprire.
    
    –Ciao Dingo
    
    –Ciao Ami
    
    –Vieni di là, ho una sorpresa per te
    
    Carla sentì la voce di Dingo e inorridì. Il terrore la prese, ma non poteva scappare. Quell’uomo era una bestia di circa due metri, pesava forse centocinquanta chili di muscoli, ma soprattutto in mezzo alle gambe aveva un arnese di almeno ventotto/trenta centimetri, con un diametro di quindici. Amilcare l’aveva fatta usare una volta sola da quella bestia e non era più riuscita a sedersi in modo normale per una settimana. Oggi era stata usata e abusata, era già sfatta, come poteva resistere a quella bestia?
    
    –Uh che bello, la piccola Carla, ma cosa le hai fatto Ami, ha il culo rosso e le tette violacee
    
    –Mi sono divertito, ora tocca a te, spaccala
    
    –Padrone per favore non lui
    
    –Zitta troia, tu spaccala
    
    La bestia si avvicinò, si ...
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