1. Creatura imperscrutabile


    Data: 18/07/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... la mia mano era a pochi centimetri dal suo viso. Mi chiesi se quella mano gli avesse trasmesso il mio profumo, se la trovasse piacevole, dopo mi collocai dove lui specificava cominciando a spifferare tutto ciò che avevo compiuto nello spazio della giornata. Raccontai i pensieri elencando e illustrando i gesti ai quali avevo sviluppato, mentre lo fissavo con ostinazione, intanto che mi lasciavo ipnotizzare dai suoi movimenti morbidi e studiati.
    
    Lui sorrise scrutandomi con la testa bassa, perché gli piaceva quello che affermavo e come lo manifestavo compiacendosi di sé stesso e della sua scelta di stare lì. Io ero unicamente una bamboccia, uno zimbello per il suo inedito ed esclusivo scenario, che non aveva peraltro disposizione né ghiribizzo di condurre, io adulazione e richiamo, equipaggiata di potere decisionale e di riserbo, a patto d’essere unicamente destinata e consacrata al suo intimo personale piacere. Lui si concentrò soltanto per un attimo su quel sorriso, unicamente su quello con la testa bassa, perché io non me ne potessi impossessare, poi procedette nella sua occupazione, si spostò un po’ indietro sull’ottomana, tirò fuori dal taschino interno della giacca un borsellino di pezza indiano colorato, che strideva con la misurata eleganza del suo abito. In seguito aprì la cerniera ed estrasse un pacchetto di cartine che poggiò sul tavolino e una bustina di plastica con dentro un pezzo di fumo, successivamente ne morse un pezzetto riponendo la parte restante nella ...
    ... bustina, estrasse una sigaretta dal pacchetto che ripose sul tavolo mentre sminuzzava riscaldando il pezzo di fumo che aveva misurato per l’occasione. Quando ne fece un piccolo mucchio nel palmo della mano sinistra riprese in mano la sigaretta, la leccò lungo il punto in cui la carta bianca si richiudeva su sé stessa e la sbucciò per tre quarti della sua lunghezza, lasciando intatto un piccolo pezzo di tabacco avvolto nella carta bianca e la parte del filtro color giallino.
    
    Con i denti estrasse il filtro bianco d’ovatta dall’involucro esterno, con la mano destra lo tolse di bocca e lo mise nel posacenere. Dopo mischiò soavemente quegl’ingredienti e dispose il tutto in una linea, per tutta la lunghezza del palmo della mano aperta. Sfilò una cartina, l’appoggiò sopra il mucchietto allineato e poi girò le mani una sull’altra, in modo d’avere il tutto nella mano destra, con la cartina di sotto e la linea di tabacco e l’hashish di sopra, arrotolò la cartina su quel contenuto e lo dispose in maniera omogenea per tutta la sua lunghezza, recuperò lo scheletro della sigaretta svuotata del tabacco e del filtro e l’incastrò nell’estremità inferiore nel mucchietto attorno al quale arrotolò la cartina.
    
    La cartina richiudendosi su sé stessa formò un cilindro quasi perfetto con un’ala laterale costituita dalla cartina in eccesso, poi fece aderire e incollare bene la parte in cui la carta velina bianca ritrovava sé stessa, leccò per tutta la sua lunghezza in modo da rianimare la colla ...