1. Quasi nulla in sospeso


    Data: 15/07/2024, Categorie: pulp, Autore: inception, Fonte: EroticiRacconti

    ... farai anche questa volta.
    
    La vescica compressa da una prostata alquanto infiammata questa volta reggerà, cazzo, cazzo, cazzo!
    
    'sti maledetti piedi blu non mi reggono, colpa di quella merda di diabete, mi ucciderà prima della cirrosi.
    
    Morirò in questa topaia, in una pozzanghera di piscio e ricoperto dalla mia bile.
    
    In questa casa, quella della mia infanzia, ne ricordo l'atmosfera. Mia madre era una bella donna, sai?
    
    Da buona massaia indossava sempre il grembiule, perché una donna non smette mai di esser serva e devota alla propria famiglia.
    
    Mio padre al quarto bicchiere di Barbera entrava in coma, l'avrò preso da lui il vizio del bere.
    
    Eravamo tre fratelli, una femmina e due maschi. Avevamo un compito la sera, dovevamo pulire i suoi attrezzi da lavoro.
    
    Erano più le volte ad immaginarmi a ficcarglieli nel cuore che quelle in cui sentivo di nutrire un sentimento profondo per quell'animale.
    
    Mi ci è voluto tempo per perdonare, forse ancora non l'ho fatto.
    
    È un peccato sai?
    
    Non saper perdonare, però, tante volte è l'unica via d'uscita se non vuoi esser vittima dei sensi di colpa.
    
    Chi pecca va in un posto bellissimo, dall'angelo caduto dal cielo, non è bellissima 'sta cosa?
    
    A me fa sorridere.
    
    A Cristiano no.
    
    No, lui è un uomo di Chiesa, lui sa distinguere cos'è il bene e il male.
    
    Lui sì che è un fottuto cristiano, di nome e di fatto. Alla tua salute, che Dio sia il solo tuo sposo!
    
    Vai al diavolo, al diavolo.
    
    Io non ...
    ... perdono. Ho ancora i segni di un affetto dimostrato a suon di cinghiate sulla schiena, chi cazzo dovrei perdonare? Ancora bruciano.
    
    Ed è così che ho deciso per il seminario.
    
    Per scappare da lui. Sono stato egoista, sai, ho lasciato i miei fratelli e mia madre in questa casa, con il pervertito.
    
    Ma, un tempo, entrare in seminario era cosa ambita, che ti credi?
    
    È lì, maledetto quel giorno, che l'ho conosciuto.
    
    Era così bello, spigliato, intelligente.
    
    È stato il periodo più bello della mia vita.
    
    Ci hanno istruito, ci hanno fatto crescere in fretta, non come oggi.
    
    Le ragazze di oggi sono tutte zoccole. Punto. Non c'è altro da dire, tutte Madonne degli Infermi. Dopo il loro passaggio sull'asfalto restano solo i cadaveri o nullafacenti come quel figlio della droga sempre piazzato all'angolo.
    
    Mi spiace solo per quella ragazzina, mia nipote.
    
    Lei la zoccola la fa per davvero. D'altronde è rimasta orfana da adolescente.
    
    Mia sorella è stata quella che è stata, inevitabile il suo destino.
    
    E io.
    
    Io avrei potuto aiutarla, lo so, non me lo dire. Ma se la cava benissimo anche senza uno zio sessantenne, incontinente e ricchione.
    
    Hai sentito, Cristiano, ric chi o ne.
    
    Ah, ma che ne vuoi sapere tu, sei solo un frocio.
    
    Marika. Si chiama così. Con quel nome che ti aspetti, non può essere una Santa.
    
    Lei è muta, o forse ritardata, non ho mai chiesto però.
    
    Mi imbarazza perché è così dolce... e io sono un pezzo di merda.
    
    Sai perché sto così, amico ...