1. Quasi nulla in sospeso


    Data: 15/07/2024, Categorie: pulp, Autore: inception, Fonte: EroticiRacconti

    7 agosto 2020
    
    All'imbrunire... altrove.
    
    Lontano dal centro.
    
    Lontano dalla gente.
    
    Dentro di sé.
    
    Tremo, temendo che tutto questo alla fine possa piacermi.
    
    Al di là della carta da parati lisa, l'intonaco scrostato e una spessa parete di mattoni, il buio inghiotte gli orti, le case, la luce soffusa dei lampioni, pure gli individui che incontra sul suo passaggio.
    
    A volte sì, sai, penso che possa inghiottire pure le persone, come un'entità malvagia e spietata. E, ciò che solo resta, è la speranza di un ultraterreno meno freddo, meno angosciante, meno esigente.
    
    Anch'io dovrei sparire. Ma non è nemmeno facile sparire, comporta troppe incognite, dannata la puttana!
    
    Per poterlo fare dovrei cancellare la memoria a un numero elevato di persone. E questo varrebbe a dire
    
    rovinare irrimediabilmente le vite ad almeno il terzo di loro, se non di più.
    
    Dissolversi nel buio non è un opzione accettabile. Forse.
    
    L'essere umano ha bisogno di certezze. Esso è stolto, è come San Tommaso, ha bisogno di accertare ancor prima di accettare.
    
    È un essere complesso eppure sottosviluppato. Io dovrei amarlo. "Ama il prossimo tuo come..." come io amo il nero.
    
    E, alla mia salute, bevo. Stasera non ho più voglia di pensare a niente, a nessuno, nemmeno a lui.
    
    Che blasfemia. Se mi sentisse il Don parlare in questi termini, mi darebbe uno scappellotto da farmi perdere l'equilibrio.
    
    Lui, che il vino lo consuma solo durante la Consacrazione, infimo maledetto pure ...
    ... lui.
    
    Lui e tutta la sua gente del cazzo.
    
    Con quella veste tanto inamidata da sembrare una sequoia. Chissà la perpetua, quella zoccola, chissà se
    
    ci si masturba su mentre la stira.
    
    Che immagine raccapricciante, meglio pensarla mentre cerca di lavorarglielo di bocca.
    
    Prima dell'omelia, con i chierichetti fuori in cortile a giocare al pallone e lui dentro, in canonica, in piedi sulla sedia a farsi fare una pompa da quella mezza scopa rachitica dell'Agnese.
    
    Tutti lo sanno in paese. La leggenda narra che sia stata per anni l'amante del prete e che, alla veneranda età di ottant'anni, ancora lo sia.
    
    Ogni volta che la vedo entrare in Chiesa a ramazzare con quella postura da "l'ho preso talmente tante volte in culo da farmi lesionare il midollo" mi viene voglia di massacrarla di botte con i candelabri.
    
    'sta vecchia vacca da fiera.
    
    Devo pisciare. Quanto cazzo sto bevendo stasera, sono ore che sto qui seduto tra le pieghe sudicie di questa poltrona logora. Da quando Cristiano se ne è andato. Stronzo bastardo maledetto!
    
    Gliel'avevo detto che non doveva più tornare, quella testa di cazzo non mi ascolta!
    
    Non voglio pensarti, devo solo cercare di alzarmi in piedi e strisciare fino al cesso.
    
    Prima di farmela addosso, come l'ultima volta, due giorni fa doveva essere.
    
    Me ne vergogno, non dovrei raccontarti tutto, ne va della mia dignità.
    
    Ma a te che cazzo te ne fotte.
    
    In questa casa ci sei sempre stato, ti trovo ovunque.
    
    Forza, alzati Don Bruno, ce la ...
«1234»