1. Flux e Blade


    Data: 09/07/2024, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... dalla stanzetta e andai dalla parte da cui era venuta la guardia. Un corridoio. Nulla di particolare. Poi mi trovai davanti una guardia. Uno di colore, calvo. Margine d’azione? Un istante. Troppo poco per pensare. Snikt! Gli trapassai il petto. Dannazione, il brutto degli artigli era che non cauterizzavano le ferite ergo, il più delle volte, c’era sangue a fiotti in giro. Come in questo caso. Per non parlare del sangue che macchiava i miei vestiti. Ormai… Appoggiai il corpo da qualche parte e continuai. La sala successiva era più piccola. Una sorta di sala riunioni. E poi la vidi. Flux. Esattamente come la ricordavo. Era accanto a un tizio che pareva uscito dalla pubblicità di una vodka. Un biondo con gli addominali. Un coglione, ma un coglione importante a giudicare dall’abbigliameto e dal fatto che lei stesse qualche passo in avanti, come a proteggerlo. Il capo. Sparare a Flux sarebbe stato troppo poco, me ne resi conto subito. Ma uccidere il tizio per cui lavorava… Livellai l’arma. Sparai. Il proiettile della Ingram centrò il bastardo al mento scagliandolo indietro. Flux mi vide. Io lasciai cadere l’Ingram. -Sono qui per te, troia!-, esclamai. -Ah. Non ti bastava l’ultima batosta?-, chiese lei. Canzonatoria. E decisamente incurante del fatto che il suo capo fosse morto. Cosa che mi diede da pensare. -Diciamo che sono lento a capire.-, dissi. -Allora stavolta farò sì che ti entri in testa qualcosa.-, disse lei. Non c’era altro da dire, lo sapevamo bene. Sguainai la ...
    ... katana. Portarmela nei cunicoli d’areazione era stato difficile ma ne era valsa la pena. Flux sorrise, invitandomi con un gesto a farsi avanti.
    
    Mi gettai verso di lei. La ragazza schivò un fendente con una caduta all’indietro eccezionalmente ben fatta. Arrivò accanto a una parte e strappò una spada dal suo appoggio. -Sicura che sia affilata?-, chiesi con un ghigno. -Vediamo!-, esclamò la nera. Attaccò in Jodan Gamae. Evitai il fendente e cercai di colpire i suoi polsi da sopra. Lei piroettò e si trovò sul mio fianco. Pugno. Le costole destre accusarono il colpo. -Uno a zero.-, disse lei. Ieratica e altezzosa. -&egrave solo il primo tempo!-, ringhiai. Attaccai dal basso, schivò. Poi colpì dall’alto. Parò e io feci la mia mossa. Pistola inoculatrice livellata col suo petto, sparai. Fu con soddisfazione orgasmica che sentì il suo gemito. -Che cazzo é?-, chiese Flux. -Qualcosa che t’impedirà di usare i tuoi poteri per un po’.-, dissi, -Quanto basterà per permettermi di darti una lezione.-. Poi attaccai. Fendente al collo. Schivato. Continuai con una giravolta e cercai di colpirla al fianco esposto. Si salvò in extremis. Solo allora mi resi conto che lei si era mossa secondo un piano preciso. Era arrivata all’Ingram che avevo lasciato a terra. Raccolse e sparò. Mi gettai a terra. Cinque proiettili centrarono i quadri di Picasso (copie, molto probabilmente o almeno così credevo). Flux non perse tempo. Mi tirò l’Ingram. Altro dolore. Stavolta alla gamba destra. Schivai il suo fendente ...
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