Flux e Blade
Data: 09/07/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... impiego sul campo era stato anni fa ma andava bene. Era entrata nello S.H.I.E.L.D. perché credeva fosse la cosa giusta da fare e avrebbe continuato a farla. Ordinò ai suoi di scortare al sicuro i bambini. Un medico dal camice insanguinato implorò pietà. Lisa lo freddò con un colpo solo. Sapeva chi era. Hermano Gutierrez. Il viscido bastardo che espiantava gli organi, a volte da gente ancora viva. Un carnefice. Meritava quella fine. Come tutti gli altri. -Signora! I capi non sono qui!-, fece rapporto il caposquadra. Lisa annuì. Immaginava dove fossero, ma non avrebbe mai potuto raggiungerli in tempo. Ora tocava a Blade.
Il devastante suono del proiettile in uscita dalla bocca da fuoco si fuse alla cacofonia di spari, urla, gemiti e imprecazioni. Il tizio in toga nera cadde all’indietro. Non aveva implorato pietà insieme ai suoi. Guardie esaltate, fanatici sacrificabili. Flux digitò un codice d’apertura. La porta dell’hangar non recepì. Imprecò. -Scansati!-, esclamai. Sistemai l’esplosivo da irruzione sulla porta. Era poco ma sarebbe dovuto bastare. Lo feci saltare. L’esplosione proiettò la porta all’indietro. Una raffica rischiò di falciarci. Flux buttò dentro una granata sottratta al corpo di uno dei Marroni. Esplosione e urla. Entrammo. Un tizio dalle braccia tentacolari ci guardò. E dietro di lui un tizio calvo. Il Vicario di Smedi, il capo di quella confraternita di folli. -Ancora tu?-, chiese. -Sono un habitué.-, dissi. Il tizio sparò due colpi. Impatti alla spalla ...
... sinistra. -Uccidilo!-, ordinò il Vicario al mutante. Quello si scagliò contro di me. Con la coda dell’occhio vidi Flux balzare verso l’elicottero in partenza. Poi dovetti parare un attacco. Sguainai gli artigli e tranciai il braccio di quel tizio. L’altro mi si avvolse attorno al collo e mi scagliò contro la parete di fondo. Mi rialzai. Sparai ad alzo zero. Lui si scansò. Colpì invece un novizio che fuggiva. Il bastardo mi percosse con colpi rapidissimi. Persi la pistola, chiuso in difesa. Non vedevo un cazzo. “Questa é la volta buona che ci resto!”, pensai. Effettivamente lo era. Quel tizio stava facendomi vedere le stelle e iniziavo a essere stanco. Un colpo secco mi sbatté a terra. “Endgame.”, pensai. Poi lo vidi. L’elicottero in partenza esplose. Improvvisamente. Detonò tipo palla di fuoco. Flux doveva essere salita a bordo e aver innescato una granata. O qualcosa di simile. In ogni caso anche l’altro si distrasse. Fu sbilanciato dall’onda d’urto. Mi rialzai, gli affettai il braccio rimasto e presi a colpire. Ancora e ancora. Lui urlò, cercò di recuperare la distanza, ma ormai era tardi. E io ero scatenato. Colpii ripetutamente e lo abbattei. Quando infine lo sentii morto potei urlare, ringhiando la mia vittoria a un cielo indifferente e rialzarmi. Attorno a me solo fiamme e morte. -Flux!-, esclamai. Mi rifiutavo categoricamente di credere che fosse morta così. -Flux, brutta puttana, esci fuori!-, esclamai. Niente. Il fumo mi prese alla gola. Tossii. Passi dietro di me. Lisa ...