1. Flux e Blade


    Data: 09/07/2024, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... nell’importanza del dolore come mezzo di espiazione. Se confessi, ti verrà risparmiato. Un colpo e via. Chirurgico e indolore. Ma se continui a rifiutarti di parlare…-, disse lei. Lasciò che fosse il silenzio a parlare. -… Ti arrostiremo i testicoli a colpi di scariche elettriche. Diventerai un albero di natale.-, disse Bart. Incontenibile e stupido. Sfortunatamente non comandava lui ma quella Rita che era fredda come un ghiacciolo in culo. -Che immagine suggestiva…-, dissi. Bart passò dal rosa al rosso peperone, arrabbiato come non mai. “Avanti! Fai un errore! Uno solo!”, pensai. Niente. Lo stronzo uscì. -Allora, Blade? Il tuo nome già lo sappiamo. Come sappiamo che lavori per lo S.H.I.E.L.D. Sappiamo anche che non sei da solo. Nessuno assalta una base a viso aperto da solo, no?-, chiese Rita. -Puoi ancora decidere di parlare. Io lo farei.-, disse. -Vai a farti fottere da un bufalo afghano!-, esclamai. Niente. Pura assenza di emozioni. -Bene.-, disse lei. Lasciò da parte gli elettrodi. -Volevo risparmiartelo, ma penso che per ora userò qualcosa di più personale dell’elettricità.-, disse. Si avvicinò. Dio, era inquietante. -Se vuoi succhiarmelo hai decisamente sbagliato approccio.-, dissi. Lei sorrise. Poi mi afferrò le palle in una stretta d’acciaio. Dovendo scegliere tra quello e un ustione di terzo grado, chiunque sarebbe stato ideciso. Urlai. E a quel punto il mio udito captò qualcosa che cadeva. Un’arma? Ma non nella cella. Allora sorrisi. E Rita mi guardò male. ...
    ... Sorpresa. Poi si voltò, lasciandomi di scatto. E io sorrisi. Gli artigli uscirono da soli. Tranciarono le corde che mi tenevano e, quando la bionda si voltò la trapassarono ad altezza petto. Lei emise un verso mortifero sorpreso mentre la guardavo cadere a terra. -Sfogato?-, chiese Flux, canzonatoria e con ai piedi due cadaveri. Mi porse una pistola silenziata. -Neanche un po’!-, esclamai io. -Lo spero. Ne abbiamo un sacco da far fuori.-, disse lei. E a quel punto gli allarmi presero a suonare. -Devono aver trovato i corpi.-, disse la nera. -Già.-, dissi io alzandomi. Strinsi l’arma nella sinistra. La mia mira ne avrebbe risentito ma poco male. -Tempo di arrivo alla cavalleria?-, chiesi. -Qualche minuto.-, disse Flux. Uscimmo dalla cella. Sparai tre colpi, due dei quali cancellarono un tizio in toga marrone. Altri due da Flux abbatterono un novizio che segnalava urlando la nostra presenza. Poi sentimmo qualcosa, uno scoppio lontano. Le truppe dello S.H.I.E.L.D. erano arrivate. Neanche troppo tardi, ad essere onesto. Scambiai un’occhiata con Flux. -Questo posto ha un Hangar?-, chiesi. -Sì. Sicuramente i capi della setta stanno preparandosi a sbaraccare… Come l’ultima volta.-. -Già, a meno che non glielo impediamo.-, dissi.
    
    Lisa Huntington sparò. Abbatté un tizio in toga gialla. -Rapporto!-, esclamò. Il comandante dell’altra squadra confermò l’assenza di minacce. Bene. Quella era fatta. Cambiò caricatore. Non era una da scrivania, sebbene sicuramente apparisse tale. L’ultimo suo ...