1. Flux e Blade


    Data: 09/07/2024, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... toglierli di mezzo in fretta. Il primo lo trovò subito. Un tizio con un occhio bizzarro, come deformato, venato di verde e rosso, i capelli rasati a zero e un paio di piercing sul viso. Lo conosceva. Era Anton, mutante serbo che si era reinventato come mercenario. Quell’occhio peculiare gli serviva a vedere attraverso le pareti. Un nemico. Ma Anton aveva una debolezza che Flux conosceva. Era solo. Molto. La giovane arricciò le labbra in un sorriso. Sarebbe stato facile. -Anton.-, disse a mo’ di saluto. -Flux? Ti hanno assoldata i capi?-, chiese. Anton non era molto sveglio ma c’era da dire che poteva reggere e il fatto che fosse stato lui a proporre l’ipotesi la rendeva più facile da suggerire. Sorrise. -Sì. Pagano bene, eh?-, chiese. -Già. Ero stanco di rischiare la pelle per quattro soldi.-, disse Anton. La guardava con un desiderio talmente evidente da essere quasi comico. Lei sorrise di nuovo. -Qui non succederà nulla… che ne dici se troviamo un angolino e… pratichiamo qualche forma estrema di diversivo?-, chiese. Anton crollò subito. Ovviamente. Uno con quella faccia non rimorchiava sicuramente ed era chiaro che Neela fosse nella lista dei suoi sogni impossibili… Beh, ora quel sogno sarebbe divenuto magicamente possibile. Per qualche istante. Per quando arrivarono a uno stanzino che doveva servire da latrina, Anton aveva abbandonato ogni cautela e palpeggiava Flux senza nessun ritegno. In altri contesti, la nera non avrebbe disdegnato una sveltina ma ogni istante che ...
    ... perdeva aumentava il rischio di essere scoperta. La fortuna era che Anton non aveva un fattore rigenerante. Era un mutante ma le ferite letali lo uccidevano lo stesso. Flux lo abbracciò mentre lui imprecava cercando di toglierle la tuta. Beatamente ignaro. Il coltello da cucina trapassò Anton al petto. L’uomo rantolò, la guardò con rabbia e dolore. Lei lo guardò. -Ci sono cose che non si possono tollerare, Anton.-, sussurrò. Lui fece per dire qualcosa. Lei gli tappò la bocca con un bacio. E pochi istanti dopo, Anton era morto. Flux lasciò il corpo (e il coltello) nella latrina. Poco male se l’avessero trovato, era uno di meno. Il Culto però aveva anche un altro mutante dalla sua: il tizio con le braccia tentacolari che aveva visto quando avevano catturato Blade. Poco male, da quel punto di vista erano pari, e ora… “Telecamere e ingressi”, pensò. Si diresse oltre. Aprì una porta. -Ehi!-, esclamò un tizio in camice bianco e sporco di sangue, -Questa é un’area riservata!-. -Scusa, colpa mia.-, disse Flux. Riuscì a uscire. Si appoggiò alla porta, sconvolta. Quel dottore, quel bastardo stava espiantando gli organi di qualcuno. Bambino o no… La nera dominò il desiderio di rientrare e piantargli un bisturi in petto per poi sezionarlo. “Calma, Flux. Calma!”, s’impose. Tornò sul pezzo. “Telecamere.”. La sala per le telecamere doveva essere vicina al controllo prinicpale, o alla sala da cui il Culto dirigeva la sua attività. Flux ci arrivò dopo qualche minuto. Studiò diligentemente i ...
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