1. Flux e Blade


    Data: 09/07/2024, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... stato un buon compagno e un eccezionale amante… quello era un altro discorso.
    
    Raggiunse quella che pareva una camerata. Niente guardie. Riprese la sua forma. Trovò una divisa. Marrone, come un saio da frati ma con uno stemma bizzarro sul petto. La prese e la indossò, alzando il cappuccio sul viso. Poi qualcuno entrò. -Ciao. Non ti ho mai visto e penso che quella sia la divisa di un mio amico. Ti spiacerebbe spiegarmi perché ce l’hai addosso?-, chiese una voce. Neela sentì la lama di un coltello sul collo. -Sono nuova…-, sussurrò. -Bugia. I nuovi indossano le tonache gialle.-, disse il tizio. Il coltello si avvicinò ancora di più, intaccando l’epidermide. Flux sospirò. Cambiò forma e, repentinamente, riprese la sua. Colpì l’uomo con un calcio ai testicoli e un pugno alla gola. Crack! Morto. Beh, uno in meno. Imprecando senza parlare, la nera trascinò il cadavere a letto e lo coricò su una delle brande. Poi uscì, avvolta nella tonaca marrone. Avanzò verso un’altra stanza. La mensa. C’era una decina di tizi in marrone e alcuni in giallo seduti. Mangiavano senza parlare. Lei li superò, decisa. Arrivò a una porta oltre la mensa. Altro corridoio. Prese la prima porta. Lavanderia. Due tizi in giallo si misero sull’attenti, trepidanti e pronti a obbedire. -Continuate!-, esclamò lei in inglese. I due annuirono e ripresero il lavoro senza fiatare. Lei uscì. Grazie a dio erano novizi e non Marroni sennò… Porta successiva. La aprì cautamente. E li vide. Bambini. Di diverse età ed ...
    ... etine. Tutti magri e impauriti. Lei gli sorrise. -Sei qui per portarci in paradiso?-, chiese uno di loro. Flux non voleva sapere cosa volesse dire, anche perché le pareva palese. Oppure nascondeva chissà quali abissi di disperazione e morte… -Sono qui per riportarvi a casa. Ma dovete stare in silenzio e fare come vi dico.-, disse. Tutti annuirono. “Quanta fatica per esser buona…”, pensò. Per lei un missile sarebbe stata una buona opzione ma non era così priva di coscienza. Sapeva che quei bambini non meritavano la morte. Peccato che raramente la gente otteneva ciò che meritava… Estrasse un comunicatore dello S.H.I.E.L.D con l’ausilio di un coltello da cucina per la carne preso poco prima. Se l’era fatto impiantare sottopelle. Piccolo e compatto. Poteva chiamare una sola volta. Poi assolveva la sua seconda funzione: fare da radiofaro. -S.H.I.E.L.D. qui Flux. Ho trovato i bambini. Segnalo la posizione.-, disse la nera. Risposta affermativa. Lei chiuse la comunicazione e affidò il trasmettitore al ragazzino che guidava il gruppo. -Tienilo al sicuro e con te. Arriveranno i soccorsi.-, promise. Lei ora aveva la sua missione.
    
    Quando aveva lavorato per il Culto, sapeva che non era stata l’unica mutante a venire assoldata da quei pazzoidi. All’epoca la cosa non aveva rilevanza. Ma ora… l’idea che dei mutanti combattessero contro di lei non era piacevole. Probabilmente era gente del loro livello, o almeno così sperava. In ogni caso, sarebbe stato meglio verificare dove fossero e ...
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