1. Flux e Blade


    Data: 09/07/2024, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... già quasi interamente spogliato. La sua tuta cadde tipo la pelle vecchia di un serpente. Whoa, era sempre bellissimo ed eccitante vederla nuda. La accarezzai, lentamente. Scesi con le mani sino al pube solo per tornare su. Ancora e ancora. E Flux si lasciò fare. La giovane mi accarezzò a sua volta fino alla radice del membro, peraltro assolutamente cooperativo! -Vogliamo portare questo gioco a un nuovo livello?-, chiese. Io sorrisi, ferale. -Volentieri!-, esclamai. La baciai e lei si avvighiò a me. Praticamente la presi lì, in piedi, come se avessimo potuto morire in pochi istanti. Lei sorrise. Gemiti e versi animali da ambedue divennero la sua colonna sonora. Le strinsi il seno con una mano. Lei mugulò. -Godi!-, esclamai. Volevo sentirla godere come quando l’avevamo fatto nel mio appartamento. Non fui deluso: la nera gemette e qualche istante dopo mi riversai dentro di lei. Rimanemmo immobili per un lunghissimo istante. Poi ci trascinammo a letto.
    
    Mentirei se dicessi che si concluse con quel singolo amplesso. Mezz’ora dopo io ero di nuovo duro e lei pareva altrettanto decisa a riprendere. Stesi sul letto a guardarci, sorrisi. -Vieni qui…-, le sussurrai. Lei divenne acqua e mi salì sopra.Sicuramente ci godeva a cambiare stato in quei momenti. Ci baciammo poi la sentì impalarsi su di me. Unghie, le sue, sul mio petto, come a volermi segnare a vita. Andava bene. Anche io le avrei lasciato il mio marchio. In più di un modo. La lasciai imporre il ritmo, stringendole i seni, ...
    ... lasciai che coltivasse l’illusione di avermi domato. Poi ribaltai la posizione. Lei sfuggì divenendo acqua e si rimaterializzò accanto al letto. -Oh, se pensi di potermi prendere così almeno lasciami scegliere la posizione!-, esclamò. Io annuì. Lei si mise a pecorina. E fu lì che persi tutti i freni. Le entrai dentro martellandola, annullandomi in Flux. La nera gemette. Doveva starle piacendo a giudicare da come afferrava le coltri. In ogni caso a me piaceva. -Godimi dentro, bastardo!-, esclamò lei. -Come vuoi, puttana!-, esclamai io. Nessun’offesa, solo frasi spinte per andare oltre i limiti imposti dai corpi. Per unire ciò che non potrà mai essere unito. Perché sapevamo entrambi che per tutto ciò non c’era futuro. Lei se ne sarebbe andata, io sarei tornato alla mia vita. Tutto bene. Flux gemette quando le afferrai i capelli. Li strinsi in pugno. Le affondai dentro di nuovo. -Al galoppo…-, sussurrai. Ebbi il tempo di sguainare un artiglio e graffiarle appena la schiena, marchiandola mia come lei aveva fatto con me. Poi esplosi dentro la nera. Un orgasmo subitaneo e viscerale a cui fece eco quello di lei. Perfetto. Crollammo sul letto. Se quelli dello S.H.I.E.L.D avevano cimici e telecamere, sicuramente avevano visto abbastanza. Almeno così amavo pensare. Mi addormentai accanto alla nera.
    
    L’indomani un elicottero di ultima generazione dello S.H.I.E.L.D. ci portò verso il punto preciso: un altopiano dei Monti Maya, nelle vicinanze del punto in cui, secondo le fonti dello ...
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