1. Flux e Blade


    Data: 09/07/2024, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... S.H.I.E.L.D. si trovava la sede del Culto di Smedi. Eravamo pronti: saremmo entrati là dentro e avremmo fatto a pezzetti quell’organizzazione malvagia. Poi? Non lo sapevo. Ma non mi facevo illusioni. La mia vita era quella che era e, come avevo detto a Flux, era tardi per cambiarla. Ma non era tardi per rivalutarla. -A che pensi?-, chiese la nera. -Nulla di particolare.-, dissi io. Poi feci il vuoto nella mente quando l’elicottero arrivò e dovemmo scendere. Dubbi, paure e domande divennero bidimensionali e sparirono oltre l’orizzonte degli eventi. Per me come per lei ora restava solo una cosa. Un obiettivo. Completare la missione. -Non mi piace.-, dissi. Flux annuì. Eravamo a duemilacinquecento metri sul livello del mare, nascosti dietro ad alcune rocce, a osservare quel complesso che sapevamo essere il bersaglio. -Ripetimi perché dobbiamo esserci noi qui e non qualche missile teleguidato con testata termobarica.-, sibilò lei. Non le davo torto: potendo lo S.H.I.E.LD. avrebbe applicato una simile soluzione, forse lo aveva già fatto. Certamente, potendo, avrebbe sbattuto Flux in gattabuia ma in quel caso, le cose erano diverse. Il Culto di Smedi aveva rapito bambini. Molti. Di più nazioni. Almeno duecento i casi certi. Molti di pi’ quelli totali. Far saltare tutto con un missile non era un’opzione. -Lo sai.-, risposi. Per una volta ero serio. E non perché non sapevo come si sarebbe conclusa quella missione o perché al termine di essa avrei dovuto decidere cosa fare con Flux. ...
    ... No. Ero serio perché sentivo, fiutavo una trappola. -Qualcosa non quadra.-, dissi. -Già. &egrave troppo poco sorvegliato.-, disse la nera. Fortunatamente lo S.H.I.E.L.D. non ci aveva mandato allo sbaraglio: ci avevano fornito di equipaggiamenti di prima categoria, tra i quali degli ottimi binocoli per la ricognizione. Osservai la struttura. L’entrata era grossa. Quanto bastava per farci passare un elicottero, grossomodo. “Ovvio. Dall’ultima volta avranno anche imparato qualcosa.”, sinceramente speravo non lo avessero fatto ma non ero così folle da illudermi. -C’é un’entrata sul retro.-, dissi. Effettivamente era una porta più piccola. Ma guardata. Ed ero quasi certo che ci fossero telecamere di qualche tipo. -Telecamere.-, disse Flux. Già. Ora le vedevo. Non era una fortezza ma una volta iniziato l’assalto avremmo dovuto essre veloci e non fare errori. O i capi del Culto se la sarebbero battuta, di nuovo. C’era un’altra possibilità ma era… labile, rischiosissima. E se fosse fallita non ci sarebbero stati rinforzi di sorta. Mi voltai e, con una calma quasi eccessiva, le spiegai il piano. Come prevedibile, lei scosse il capo ma, alla fine, annuì. Era l’unico modo. Suggellammo l’accordo con un bacio che cercai di non vedere come l’ultimo che avrei mai potuto dare o ricevere. Poi la nera si liquefece. Espirai. Presi il fucile. Mitraglietta compatta con un caricatore di ben quaranta colpi. Perfetta, o quasi. Mi avvicinai in modo stealth all’ingresso e sparai due colpi silenziati ...
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