1. Flux e Blade


    Data: 09/07/2024, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... tanto elevato da far impallidire i migliori scrittori… Ma sino ad allora, quella sarebbe rimasta una sua fantasia, confinata in un angolo della sua mente. Sospirò. bevve e uscì. In attesa dello scontro finale.
    
    Il telefono la distrasse da un’ennesima sessione di esercizi fisici. Lo afferrò. -Dimmi.-, disse. Sapeva già chi fosse. -Ho l’indirizzo.-, disse l’informatore. Flux sorrise. Showtime. -Oggi dovrebbe finire anche la sua settimana. Ce ne hai messo di tempo.-, disse, non senza reale irritazione. -Non era esattamente un tipo facile da reperire.-, puntualizzò l’informatore. Neela sospirò. Ok. Poteva concederglielo. Ed era inutile stare a rimproverare un povero cristo che aveva sempre fatto il suo lavoro. -Capisco. Dunque?-, chiese lei. L’informatore le disse l’indirizzo. Lei se lo annotò. E si preparò a entrare in scena per quell’ultimo atto. Normalmente i secondini e i sorveglianti tengono d’occhio la gente che fa la furba. Ma io, come ormai avrete capito, ho una spiccata propensione alla furbizia e so quando alzare la testa e quand’é meglio evitare di farsi notare… Ergo, me ne stetti in silenzio, feci il mio dovere (forse anche di più) e pagai il mio debito con la società (anche se ingiusto, sotto più punti di vista) nel tempo previsto. Tornai a casa. Ero esausto? No. Il mio fattore rigenerante mi preservava abbastanza da simili possibilità ma sicuramente ero desideroso di due cose: Una sana scopata e una bella bevuta. Non necessariamente in tale ordine.
    
    Ma prima di ...
    ... dedicarmi a tutto ciò avevo bisogno di mangiare qualcosa. Arrivai al frigo e schiaffai in padella due uova con del burro. Le uova sfrigolarono e presto furono pronte. Vi aggiunsi nel mentre delle patatine e un po’ di bacon. Mangiai con gusto. Bene, ora potevo tornare a concentrarmi sulle cose importanti, includendo in esse anche Flux. Flux… mi aveva tenuto d’occhio per un po’. Sicuramente aspettava la rivincita su di me. Lo scontro finale, quello da cui uno solo di noi sarebbe uscito sulle proprie gambe. Sarei stato lieto di accontentarla. In realtà non c’era molto che potessi fare per ritrovarla. Avevo finito i soldi e i miei contatti non intendevano esporsi per me più di tanto. Avevano già fatto molto. Per ora mi toccava attendere, aspettare che fosse lei a fare la prossima mossa. Socchiusi gli occhi, pensieroso. Sapeva dove abitavo? Sapeva come mi chiamavo? Tutte domande a cui non avevo risposta. Non ancora. Poi, improvvisamente la vidi. Acqua. Sulla porta. In attesa. E tutte le domande smisero di avere una qualunque importanza. -Ciao Flux.-, dissi balzando in piedi. Lei riassunse la sua splendida forma umana. Pelle d’ebano, occhi neri e profondi, sguardo deciso. Viso cesellato e sottile, senza grossezze di sorta. Perfetto, come il corpo su cui poggiava. Longilineo e alto, coperto da una tuta iperaderente nera, con un seno di discrete dimensioni e… “Dannazione, devo concentrarmi!”. Non che fosse così semplice: era bellissima. Il prototipo della tipa che avrei voluto farmi. ...
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