1. Flux e Blade


    Data: 09/07/2024, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... Mirror.-, disse l’ufficiale di polizia. -Già.-, dissi io. Nessun timore. Non ero nuovo ai guai con la legge. Ma non mi spaventavano, c’era di peggio. Molto di peggio. -Hai ucciso un uomo, scatenato un combattimento in una via cittadina rischiando di coinvolgere diverse persone. Vandalismo. Omicidio, premeditato credo. Zuffa. Tentato omicidio (ancora da stabilire)…-, il poliziotto si passò una mano sulla testa quasi completamente glabra, cercando di calmarsi. -Ce ne sarebbe abbastanza da buttarti dentro per trent’anni o più. Fosse esclusivamente per me, ti pianterei un proiettile in petto e la finiremmo in fretta.-, disse. Io rimasi zitto. Inutile dirgli che, salvo ferite alla testa serie, ogni altro danno fattomi sarebbe guarito. -Quella tipa… Flux…-, disse lo sbirro. Era chiaro che voleva chiarimenti. -&egrave un’assassina, una pistola al soldo. E ho un conto in sospeso con lei.-, dissi. -Mh.-, fece l’agente senza alcuna particolare convinzione. Io lo fissai. -Mi ascolti. Io so di non essere un grandissimo esempio di cittadino modello ma stavo cercando di fermarla.-, dissi. -Dopo aver ucciso Wu Zeitan?-, chiese l’altro, scettico. -Wu Hansen era ricercato dall’Interpol da due mesi. Viaggiava sotto falso nome. Fate un controllo del DNA.-, ribattei, esortandoli a farlo con un gesto. -Già fatto. Ed effettivamente é quello di Hansen. Tante grazie, considerando che l’hai ucciso in pubblico, causando danni notevoli e uccidendo anche l’autista.-. -L’autista?-, chiesi. -Ying ...
    ... Shiesen, trentacinque anni, incensurata.-, disse il poliziotto, -&egrave morta per arresto cardiaco ma potremmo imputarlo a te.-. -Potreste. Oppure potrebbe essere stata Flux quando ha sparato sull’auto per attirare le guardie di Hansen dalla parte sbagliata.-, ribattei io. Il poliziotto picchiò una mano sulla scrivania con rabbia. Io sobbalzai. -Basta con questa commedia!-, esclamò. -Già, sono d’accordo.-, dissi io, -Facciamo che mi faccio le mie quarantotto ore di servizio pubblicamente utile e tutto va in pari, ok?-. Lo sbirro addentò nerovsamente una ciambella coperta di glassa ai pistacchi. Il profumo dolciastro mi fece star male. Era un pessimo abbinamento per me. -Ti credi furbo, eh?-, chiese protendendosi verso di me. Io lo fissai trattenendo il disgusto quando si rimise a parlare a bocca piena e pezzetti della ciambella mi arrivarono in faccia. “Bleah! Un po’ di decenza!” -Stavolta farai una settimana di lavori socialmente utili. Sgarra un singolo istante e finisci dentro. Sei fortunato che il giudice abbia deciso per una pena minore in virtù del tuo essere quasi incensurato e del fatto che hai eliminato un pericoloso criminale.-, disse. Io annuì.
    
    Lavori socialmente utili. In altre parole, spaccare pietre. Non feci altro. Al sole o sotto la pioggia. Gli altri che erano lì avevano commesso roba ben peggiore di quella per cui ero stato condannato. Ma la legge é uguale per tutti, anche se a volte, la giustizia non lo é. Presi a picconare sul minerale in questione e ...
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