1. Dio come odio la pioggia


    Data: 08/07/2024, Categorie: Anale Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... cosa di cui aveva bisogno era non essere più vergine.
    
    "Lo volevo in qualche luogo che non fosse in vista", disse piano. "Sa, nel caso non mi piacesse." Si morse il labbro inferiore ed io quasi venni nei pantaloni.
    
    Oh, per favore, pregai, fa che sia dove io spero che lui lo voglia.
    
    Era lì.
    
    Le sue dita snelle e lunghe scesero alla cintura dei suoi shorts sbottonandoli ed aprendoli rapidamente, come se avesse paura che facendolo più lentamente avrebbe perso il coraggio. Mise in mostra la carne abbronzata e di seta della sua anca destra.
    
    Io accennai col capo, incapace per un momento di parlare. Non portava biancheria intima e vidi un po’ di ricci peli pubici marrone chiaro che spuntavano mentre tirava di fianco i pantaloncini.
    
    "Ok. Um... Però dovrai toglierti i pantaloncini." dissi. "Non posso lavorare con te che li tieni aperti così."
    
    Gli occhi di Marco si allargarono un momento, poi accennò col capo. Alzando le anche si tirò giù i pantaloncini e li spinse alle caviglie.
    
    Oh... Dio. Ricordate quello che ho detto prima a proposito di un mostro? Non sarebbe stata un'esagerazione per quella parte di Marco. Il suo cazzo pendeva tra le sue gambe come una salsiccia lunga e grossa. Come riusciva a tenerlo piegato nei pantaloncini senza mutande? Lo legava alla coscia? Il mio uccello salutò il suo diventando immediatamente rigido.
    
    Le guance di Marco diventarono color fucsia mentre fissavo impotente il suo pacco ben dotato. Sotto il mio sguardo cominciò ...
    ... improvvisamente a prender vita, diventando duro di fronte ai miei occhi e lui si lamentò, un gemito mezzo strangolato.
    
    "Mi spiace!" Ansò prendendo gli shorts per tirarli su. I suoi occhi blu erano larghi come piattini ed io compresi che era dannatamente spaventato davanti all’uomo che stava per tatuarlo ed aveva un’erezione mentre stava seduto al tavolo di lavoro.
    
    Era così, a quel punto il mio cervello cessò funzionare cedendo tutti i processi di pensiero razionale al mio inguine.
    
    "Tranquillo", bisbigliai sorridendogli dolcemente. "Forse dovremmo prenderci cura di questo prima che io ti tatui", sorrisi alzando le spalle. "Ti farà rilassare, se sei teso ti farà più male."
    
    "Ma... ma... "
    
    "Ora penso che userò la mia bocca", lo interruppi chiudendogli la bocca e sedendomi sul mio sgabello girevole. Misi una mano su entrambe le sue cosce scolpite, allargandogliele. Quasi potevo sentire il suo cuore battere nel torace quando feci scivolare le mani su per le cosce al suo inguine, strisciando le dita tra i peli pubici. Sentii il suo lamento, delicato e morbido quando le mie dita callose avvolsero la sua grossa lunghezza.
    
    Glielo stavo facendo a due mani ed era così caldo che lo sentivo bruciarmi i palmi, il pene di Marco colò alcune gocce di lubrificante naturale quando lo toccai. Non ci volle molto, la mia bocca volò sulla cappella gocciolante della sua erezione massiccia. Sporgendo un po’ la lingua presi le gocce perlacee che colavano dalla piccola fessura, prima di ...