1. Io Filippa, reduce da intervento ed ora in convalescenza


    Data: 07/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Filippa2, Fonte: EroticiRacconti

    ... coscette.
    
    Donato capì subito. Era troppo intelligente per non aver compreso quella situazione.
    
    “Alla mia risposta “MI ARRANGIO” mi avevi mandato al diavolo come se fossi uno spiantato qualunque, con un “MA VA LA’ ”. Guarda ora COME mi arrangio!!”
    
    E FINALMENTE mostrò il suo cazzo! Non enorme, non eccezionale ma pieno di vitalità. Ed è proprio il requisito della “vitalità” quello che conta nel rapporto. Sul punto sarei pronta a scommettere me stessa.
    
    E mi iniziò a penetrare con grande vigore.
    
    FINALMENTE, dopo mesi, ritrovavo il piacere di fare l’amore!
    
    Vidi che Donato dalla sua tasca sinistra dei pantaloni stava prendendo un fazzoletto. Capii subito l’uso a cui era destinato. E continuavo a godere…. Toccavo con le mie mani il suo culo e la sua schiena: erano tutti e due piene di peli come una scimmia. Ma era tutto piacevole, tremendamente piacevole….. Fino a quando Donato non sfilò il suo membro e lo avvolse nel fazzoletto pochi istanti prima della fuoriuscita del liquido.
    
    Ci rendemmo conto di aver tradito i nostri consorti, ma quei momenti rimasero per noi indimenticabili. Quel letto, poi, mi aveva ...
    ... eccitato così tanto al punto che avrei senza dubbio ripetuto l’esperienza.
    
    Dovevamo andar via.
    
    Donato spense gli interruttori, mi rimise sulla sedia a rotelle ed abbandonammo quel reparto.
    
    Giunti in prossimità della mia stanza chiesi a Donato di darmi un sonnifero, altrimenti avrei passato la notte insonne, pensando all’avventura pregressa. Donato mi disse: “Sì, posso farti un’iniezione di…..(non ricordo il nome del medicinale) ma in ambulatorio, altrimenti la tua vicina di letto si scandalizza e avverte il primario suo parente. Lo sai che si è raccomandata affinchè fosse visitata e assistita soltanto da personale femminile?
    
    “Ma che stupida.” Dissi.
    
    Vidi Donato che già stava preparando la siringa. E subito dopo la puntura.
    
    “Ora di corsa a nanna. Non vorrei che ti addormentassi sulla sedia a rotelle.”
    
    Dopo due minuti ero già sistemata nel mio letto.
    
    Una giornata indimenticabile.
    
    Sentivo di stare meglio. Volevo guarire. Dovevo guarire.
    
    Ma la convalescenza a casa che si prospettava almeno di dieci giorni richiedeva cura e assistenza continua.
    
    Come fare?
    
    Lo saprete nel prossimo racconto. 
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