Il terrazzo di fronte al mio, seconda storia
Data: 29/06/2024,
Categorie:
Voyeur
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
Il terrazzo di fronte al mio, seconda storia
Son tornato ancora sul terrazzo sperando di incontrare la bella della nostra esibizione, ma le finestre rimanevano sempre sbarrate. Indagai con l’amministratore del palazzo e venni così a sapere che il piccolo attico era spesso utilizzato come camera a ore o comunque per brevissimi periodi. Trovai la cosa intrigante e anche quando mi trovavo in casa per un’ora nella pausa pranzo o rientravo tardi la sera, guardavo se erano aperte le finestre o ci fosse movimento nel terrazzo di là della stradina. Per tutta la settimana vidi qualche sera la luce interna filtrare dagli scuri, ma in terrazzo non c’era mai nessuno. Stavo perdendo le speranze di rinnovare l’esperienza fatta con la bella figona vogliosa e silenziosa e abbassando il livello di aspettativa, guardavo fuori con minor frequenza. Anche il sabato pomeriggio trascorso sdraiato a prendere il sole nudo, non ebbe spettatori e tornai a pensare che tutto sommato da soli la vita risultava meno complicata.
Domenica, verso le diciassette, dopo essermi trastullato con un po’ di lettura e qualche telefonata alla ricerca di compagnia femminile andata a vuoto, decisi di uscire. L’idea era quella di trovare qualcuna delle mie scopamiche nei soliti locali. Sono quasi vestito e butto l’occhio dall’altra parte, più per abitudine che per convinzione. Da non credere due femmine sui trent’anni o forse più, perfette nelle forme, limate da chissà quante sedute di estetica e sicuramente da ...
... ore di palestra, per quei due corpi in odore di perfezione. Si muovono mollemente avvicinando le due sdraie dove stendono i foulard che tenevano appoggiati sul braccio. Manco a dirlo cambio immediatamente idea sul fatto di uscire. Mi svesto indossando solo l’accappatoio ed esco con un libro ed una bottiglia di birra.
Stessa scena dell'altra volta, oramai però sono scafato. Come esco vedo che il loro sguardo si indirizza verso di me. Ammicco e verbalizzo un saluto cortese, ma in cambio ottengo solo un mezzo sorriso, confezionato più con gli occhi che altro. Mi stendo sulla sdraia tenendo l’accappatoio slacciato ma facendo attenzione a non mostrare nulla. Loro sono nude e completamente abbronzate, si adagiano sulle sdraie accoppiate in modo che non passi nemmeno un capello tra l’una l’altra; si adagiano piano, supine e appena appoggiano la testa, guardandosi si prendono per mano. Sorridono e mi osservano per qualche secondo. Provo nuovamente a salutarle, mi sembrava un invito a farlo quello sguardo, ma evidentemente mi sbagliavo.
Ancora quel sorrisetto e poi tornano a guardarsi negli occhi, quegli sguardi languidi sparati da occhi grandi come laghi nei quali affogare se ti stanno guardando, ma non è questo il caso. Le due lesbicone socchiudono i loro grandi occhi e sfiorandosi le labbra vedo chiaramente le lingue rosate roteare cercandosi e leccandosi nel gioco di lunghi e articolati sapienti ed elaborati baci. Una apre gli occhi e guardando nella mia direzione, sembra ...