1. Quella dolce follia


    Data: 28/06/2024, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sì.
    
    ‘Dillo più forte, dai’.
    
    Sì, ancora più forte, visto che le sue dita che entrano ancora una volta dentro di me, due dita che cercano, che si muovono, che spingono e lei che danza sul mio corpo con i suoi capelli da sirena marina. Io la squadro, in quanto mi sento ancora una volta annullarmi squagliandomi per questo suo potere deciso e perentorio, in ultimo vengo, un’altra volta ancora, con una forza e uno scioglimento che mi fa tremare, che mi sfinisce totalmente. Questa volta, però posso entrare nei suoi occhi, vedere il suo eccitamento nel suo sguardo che adesso &egrave tutto mio, sì, tutto per me, perché non mi sta a cuore se fuori &egrave quasi l’alba, se il giovane &egrave ancora lì e probabilmente ha presenziato a tutta quell’irripetibile esibizione, eppure non m’importa se stiamo per arrivare a Verona, tenuto conto che dovrò scendere da questo treno, adesso non m’interessa più niente, sennonché questa volta mi posso stringere contro di lei e farmi accerchiare dalle sue braccia e poi esaminarla eccitata, seduta, stanca e abbandonata sul sedile accanto a me, senza più quello sguardo d’autorità e di potere ammaliatore e magnetico.
    
    Allora io la bacio mentre i miei occhi sono dentro dei suoi, il mio respiro accelera, la mia mano slaccia lentamente i bottoni della sua camicia, la mia bocca succhia il suo seno, si nutre dai suoi capezzoli e non ...
    ... m’importa se sentiamo il convoglio che decelera. Io la squadro in tutto il suo fascino, infilo la mia mano ansiosa sotto la sua blusa, abbasso giù l’intimo e l’accarezzo intollerante, dopo m’insinuo dentro fino a raggiungere il suo germoglio più occultato, quel piccolo ripostiglio privato che ormai ho per sempre violato e la sento piagnucolare, trepidare tra le mie braccia, gioire, perché introducono il mio desiderio per sempre dentro di lei fino a rimanere per un lungo e interminabile attimo una dentro l’altra. Il treno adesso si &egrave fermato, ci guardiamo ancora per un attimo, io mi sistemo velocemente i vestiti, prendo la mia valigia mentre il telefonino squilla:
    
    ‘Sì, amore, sto arrivando. Ci vediamo fra cinque minuti giù al binario’.
    
    Io le sfioro i capelli, lei mi guarda per un solo lunghissimo istante con quella sua solita aria di duello, quasi di sfida, io le sorrido ed esco dallo scompartimento. Il giovane mi scruta e ridacchia impacciato, io vado avanti senza voltarmi, scendo dal treno, m’allontano e m’avvio al binario numero uno.
    
    Nel frattempo sento il treno dietro di me ripartire con quel suono cigolante e stridente di ferro, acciuffo una sigaretta, poi nella tasca cerco l’accendisigari e trovo un foglietto:
    
    ‘Domenica prossima, treno da Trieste per Torino alle ore ventuno. Sii puntuale, perché t’aspetterò’.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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