1. Quella dolce follia


    Data: 28/06/2024, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    E’ un venerdì notte, mi trovo sul convoglio Torino-Trieste, lo stesso vagone, io e questa sconosciuta salita appena cinque minuti fa. Guardo fuori dall’oblò, ma esternamente appare solamente la notte e qualche piccola luce bianca con il riflesso della città ormai lontana, dipinta con la punta d’un pennello sottilissimo sul fondale blu di questo cielo. Io mi perdo lontano con lo sguardo seguendo questa misteriosa scia oltre le colline. In verità io volevo restare in disparte per riflettere, appartata e staccata per scrivere i miei racconti, solitaria per sognare e per leggere il mio libro, invece questa presenza estranea con il suo profumo un po’ asprigno e stridente mi disturba e m’interferisce nell’occupare il posto in questa cuccetta troppo stretta. Io l’ho guardata solamente per un attimo appena lei &egrave comparsa, unicamente per replicare al suo educato saluto, con quell’inflessione approssimativamente settentrionale e con il suo accennato sorriso. Lei avrà suppergiù la mia età, i capelli sono di color rosso mogano, la pelle &egrave molto chiara, &egrave vestita in modo sobrio però con gusto con un’ampia maglia nera con due spacchetti laterali, una camicia color crema e la lunga gonna nera. Io riabbasso gli occhi e prendo il mio libro, perché c’&egrave ancora tanto tempo prima d’arrivare, in quell’istante sennonché squilla il telefonino e rispondo immediatamente:
    
    ‘Sì, ciao mia fortuna, qua nel complesso tutto in ordine. Il treno &egrave in perfetto orario, dunque ...
    ... m’aspetterai al binario? Va bene, ci risentiamo quando sarò in stazione’.
    
    Io concludo la telefonata e quando rialzo gli occhi i suoi sono lì, ben piantati nei miei che mi fissano, lei li abbassa, ma io colgo un leggero sorriso:
    
    ‘Che cosa sta leggendo d’interessante?’ – mi chiede lei, con un tono accennato ma sostanzioso.
    
    ‘Un genere poliziesco di Patricia Highsmith. La conosce per caso?’.
    
    ‘Mi piace decifrare un bel giallo quando viaggio in treno, in quanto mi lascio avviluppare e imprigionare dall’argomento e dalla struttura della vicenda, in tal modo il viaggio passa velocemente senza rendermene conto. In varie occasioni m’infastidisce persino giungere all’arrivo, per il fatto che non sono ancora giunta alla rivelazione dell’omicida’.
    
    Lei ride e i suoi occhi per un attimo scintillano, giacché sono neri e profondi come le caverne, vellutati come la notte che sfugge al di là di quest’oblò.
    
    ‘Lei piuttosto, dove va d’importante?’ – le chiedo io con aria distratta, più per essere cortese e per farle compagnia, dato che non mi va realmente d’inserirmi nel discorso né di socializzare.
    
    ‘Io vado a Padova per un lavoro, domani avrò un seminario. Lei, invece?’.
    
    ‘Io dovrò presentarmi a Verona, però per motivi puramente personali. E’ un viaggio di piacere, nel vero senso della parola’.
    
    Lei sogghigna un’altra volta e un ciuffetto della sua stupenda chioma di colore rosso, così come le foglie d’autunno gli casca sulla faccia, l’agguanta, si svaga per un istante, poi ...
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