1. Quella dolce follia


    Data: 28/06/2024, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... così’.
    
    Quando riscendo, io avverto le sue dita che entrano piano dentro di me, poiché &egrave su quelle dita che voglio sciogliermi, sguinzagliarmi e sparire, perché voglio che conquistino e che raggiungano con tutta la forza che hanno questo senso acuto, intenso d’inappagato e d’insaziabile desiderio, che lo spengano e lo soddisfino completamente. Attualmente mi muovo come mi chiede lei, visto che io le chiedo di non interrompere né di smettere in nessun caso. Io percepisco il sudore, mi tiene forte da dietro, mi smarrisco totalmente dal nostro desiderio che attualmente &egrave diventato tutto sovrannaturale, sublime. Infine io dilago, straripo come un piccolo fiume che ha divelto gli argini, lei mi stringe a sé e finalmente mi rigira. Adesso le sono davanti e la vedo, esamino il suo sguardo determinato e dritto scivolarmi nel cervello, mentre percepisco ancora il suo profumo:
    
    ‘Non ho ancora finito, tesoro’ – m’annuncia, perché sussurrando con un un’infinita lentezza spinge le mie spalle sul sedile.
    
    In questo momento io osservo il suo corpo avvicinarsi al mio, lei &egrave tutta vestita con la sua maglia nera che cade su di me, io sono con la camicia completamente aperta, abbandonata alla sua bocca che assaggia, scende e prende ogni più piccola parte di me, io mi muovo piano e assecondo con il corpo il suo modo lentissimo d’esplorarmi. Lei mi tiene le braccia e le mani bloccate, con la lingua assapora ogni curva, ogni spazio, ogni discesa e ogni salita della mia ...
    ... pelle, poi finalmente arriva lì. Ormai voglio la sua lingua, la voglio subito, però lei continua a giocare con le mie attese, le mie inquietudini, con il desiderio che sale come una lunga e travolgente onda dentro e fuori di me e ripete:
    
    ‘Aspetta, piccola, c’&egrave ancora del tempo’.
    
    Quando finalmente la sento risalire m’allargo ancora di più, perché voglio che mi veda, che mi prenda senz’aspettare oltremodo, perché adesso la sua lingua caldissima &egrave finalmente tra le mie cosce, cosicché io l’imprigiono dentro di me, libero le mie braccia e stringo la sua testa, visto che non le permetto d’allontanarsi né di staccarsi mai più. La sua lingua entra, trova, assapora e arriva fino in fondo, io adocchio i suoi bellissimi capelli rossi sparpagliati su di me come le alghe, vedo la sua testa che si muove con un ritmo estenuante e lentissimo, poi più veloce. Io sono nella sua bocca, mi trovo sotto le grinfie di questa stupefacente femmina, di questa persona eccezionale peraltro senz’identità, io che mi muovo, ondeggio e precipito in qualche punto morbido, oscuro e profondissimo, così come dentro un oceano che m’accoglie inghiottendomi. Successivamente solleva il viso e mi squadra con quel significato d’affermazione e di riuscita solenne ormai raggiunta, attualmente la osservo, la sua corporatura &egrave al momento completamente su di me, si muove contro di me:
    
    ‘Mi vuoi ancora, non &egrave vero?’ – nel momento in cui io non posso fare altro che attestare proferendo un ...