Il lutto si addice ad elena
Data: 25/06/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cpromagnolamatura, Fonte: Annunci69
Questo racconto è stato scritto da me, Carlo, molti anni fa e mai pubblicato. L'ho ritrovato in un cassetto e son alcuni aggiustamenti lo propongo al giudizio dei lettori di A69.
Buona lettura e se avete consigli e critiche mi faranno molto piacere, ancor più dei complimenti (si fa per dire :-))
Sono morto quasi senza accorgermene. Nel sonno. Una bella morte, non c'è che dire, di quelle che
uno si augura, ma a 55 anni forse un po' presto: non mi ero ancora stancato della vita. Quando sono
morto ho sentito una fitta al petto, un dolore potente, da togliere le parole:mi sono svegliato ma poi
è tutto finito: credo che Elena non se ne sia neanche accorta, anzi ne sono certo, perché si è
spaventata molto al mattino quando ha cominciato a chiamarmi e ha visto che non reagivo. Come
faecio a saperlo? Beh io ero lì, seduto sulla poltrona in fondo alla stanza. Cercavo di reagire al mio
nuovo stato di Anima, mentre il mio corpo era riverso sul letto, strattonato da mia moglie. Era tutto
nuovo per me e quindi ero affascinato da questo nuovo modo di essere, o forse sarebbe meglio dire
di "non essere".. .mah! Mi trovavo nello stato mentale di quando ti propinano quei giochetti di
logica del tipo scoprite chi è assassino tra tre persone, di cui una mente sempre, una dice sempre la
verità ed una mente qualche volta, insomma spero che ci siamo capiti perché ancora oggi sono
legato a termini molto terreni, ma non mi appartengono. No so per quale scherzo ...
... del destino il mio
viaggio si sia fermato subito dopo la morte, ma adesso mi trovavo sicuramente in una situazione
intermedia, come se al capitano della Star Trek si fosse guastato il teletrasporto durante un
trasferimento e le sue molecole fluttuassero nell'etere nel tentativo di ricostituirsi da qualche parte.
L'arrivo del medico, la veglia funebre ed il funerale si succedettero rapidamente nelle ore e nei
giorni seguenti e credo che Elena si sentisse a proprio agio nella sua nuova veste di vedova: amici e
parenti non mancarono infatti di farle sentire il loro affetto e nell'abito nero della cerimonia mi
parve perfetta nel ruolo di vedova ancora giovane (ha 46 anni) ma inconsolabile. Il nero le è sempre
piaciuto e le stava magnificamente e lo affermo senza alcun dubbio, soprattutto dopo averla
accompagnata in camera da letto.
Nei primi giorni della mia morte trascorsi molto tempo a zonzo per casa, seguendo Elena nei suoi
spostamenti tra banca e commercialista, ascoltando gli amici che di volta in volta le venivano a fare
visita. All'inizio le visite di Francesco a mia moglie mi parvero un segno di grande rispetto per la
nostra amicizia: in fin dei conti Francesco era il mio più grande amico e confidente. Ci eravamo
conosciuti sui banchi del Liceo e pur avendo carriere diverse, io architetto e lui medico
nell'Ospedale del paese, avevamo continuato a frequentarci. Sua moglie, Lidia, era una sua ex
infermiera con cui avevo avuto ...