Il cognome del padre 2 - Racconti Erotici

Il cognome del padre 2

... e non lo gestisco più da quando sei maggiorenne; ero qui per umiliarmi, per chiedergli di aiutare il mio amante; ti faccio ancora più schifo?”

“No, mamma; ti voglio bene a prescindere, anche mio padre ti ama a prescindere, altrimenti ci metteva poco a rifiutare di parlarti; non riesci a coglierli, questi segnali d’amore? Tu sei qui, lui ti lascia dire cose inenarrabili, perché ti ama, anzi ama la ragazzina che ancora vede in te e che io non so più se ci sia … “

“Se tuo padre ti dice una cosa, impara a credergli; non sbaglia, il maledetto; se lui dice che quella ragazzina ha ancora un palpito di vita, statti certa che c’è.”

“Non so se amarti di più per come sei dolcemente stupida o se odiarti perché reagisci malissimo; perché non aiuti tu, la tua ragazzina, a respirare forte e ad urlare chiaro?”

“Perché ho paura, perché mi vergogno, perché non lo so fare; vedi, l’unica stupidità che potevo commettere, l’ho fatta; sono qui per turlupinare quello che ho dichiarato mio dittatore ma che so essere l’uomo che da sempre mi ama; e, da perfetta imbecille, l’ho fatto per chiedergli di aiutare a non fallire il caprone alla radice di tutti i miei mali. Si può essere più stupidi?”

“Si, e lo sapete bene, tu ed anche lui; si può tacere e uccidere tutte le persone amate, come avete fatto!”

“Cosa proponi?”

“Papà, il nostro nido d’amore non è attrezzato per una cena; ma vorrei che una sera potessimo organizzarci per celebrare il nostro ritrovarci, io con te e tu con ...

... mamma; puoi fare qualcosa?”

“Se dai per scontato che mi sono ritrovato con Marina, azzardi molto e rischi grosso; ma io non dirò mai no a nessuna follia del mio amore; Loredana, il mio braccio destro e sinistro, può far recapitare una cena completa per quattro al tuo indirizzo; decidi giorno e ora.”

“Per noi è perfetto; mamma, è chiaro che sarai con noi e col tuo ex.”

“Marco, tu ci stai?”

“Con la ‘mia’ Marina? Sì; anche a costo di piangere lacrime di sangue se mi deludesse … “

“Qual è la novità dei danni ulteriori?”

Entrarono in quel momento Massimo e Cacciapuoti, il capo della ragioneria, che recava enormi faldoni; li appoggiò sulla scrivania e presentò un conto; il credito ammontava a quasi un milione di euro e il valore complessivo del patrimonio sfiorava i novecentomila; se avessero presentato le carte alla finanza, Massimo sarebbe andato in galera e l’industria avrebbe dovuto essere dichiarata fallita con gravi danni alle maestranze.

Se il reprobo avesse accettato di incassare i suoi pagherò e le cambiali scoperte, a pagamento del suo patrimonio, sarebbe andato sul lastrico ma avrebbe fatto salva l’occupazione; il caprone abbozzò e accettò la vendita; venne chiamato il notaio.

“Ragazze mie, Ginevra e Marina, come vedete il signore abbandona e fallisce, definitivamente; non troverà nessuno disposto a dargli un aiuto perché qui scatta la mia vendetta; Ginevra, tu diventerai la mia erede perché non ho altri figli, non ne voglio avere e non ho parenti; ti ...