Scontro a fuoco
Data: 21/06/2024,
Categorie:
pulp,
Autore: lewarcher, Fonte: EroticiRacconti
Non sono un granché sentimentale, quindi credo di essere nei guai… Liliana mi guarda trafelata con due occhioni rapaci di ossidiana, mentre sulle tette lucide e sudate le balugina il chiarore della luna. “Mi sa che ho combinato un bel pasticcio” dico sfilando il mio attrezzo dalla sua fica elastica imporporata, che subito mi infama vomitando la mia sborra sul sedile. Mi spremo la cappella fra le dita e riaccompagno il cazzo nella gabbia dentro i jeans. Liliana col piedino mi accarezza la guancia, io mi abbasso sui pedali sotto il volante per raccogliere il suo maglione, mi chino prosternandomi ignaro… e una subdola manina puttanella mi sgattaiola nel solco del sedere… occhio, troietta, a non scherzare col fuoco!… nnnnhhh… fermati, sennò mi trovi il buco… Dhhhio!... appoggio la fronte al volante… aaaahhh...
La Locanda del Bandito è un posticino in cui non porterei neanche mia suocera (ammesso che ne avessi una). Liliana deve avere sentito una gran fame per dirmi di fermarci proprio qui… ma fame di cosa? Non certo delle cotolette surgelate che ci toccherà mangiare in questo cesso… le famose cotolette della nonna, quelle di Non aprite quella porta…
L’uomo (e mi riferisco al maschio) si è evoluto dalla scimmia, ma non tutte le scimmie preistoriche hanno avuto l’occasione di toccare il monolite e direi che gli antenati di questi bei soggetti non l’hanno mai visto nemmeno di striscio. Al muro ci riceve l’immancabile TV con la partita e sotto, sulle seggiole come nei fioretti ...
... intorno al capitello, emblematici campioni del genere maschile. Passo oltre con Liliana sottobraccio. Qualcuno gira lo sguardo a pesarle il culetto, poi però misura me e riporta subito gli occhi sul campo da calcio.
Faccio accomodare Liliana al tavolo che sembra il meno peggio, un quadrato da due con tovaglia a cerchietti arancioni. “Potevi lasciarlo in macchina il libro”, commento notando la borsa che Liliana posa sul pavimento. “Mi piace portarlo con me. Me lo regali?”. Prendo il foglio plasticato del menù e comincio a scorrerlo senza speranza. “Ma certo, è già tuo”.
Una corpulenta cameriera tatuata viene a interrogarci senza dire una parola. “Cosa prendi?”. “Bigoli al sugo d’asino”. E brava Lilly! Io invece scelgo la milanese con tante patatine belle unte. “Da bere?”. In certi posti la scelta più sicura sono l’acqua e la birra: lo esprimo ad alta voce guardando Liliana ammirare i capezzoli della cameriera, protesi come due falangi di mignolo attraverso il reggiseno e la casacca. La donna se ne accorge, ma si rivolge a me tirando fuori dalla tasca un dépliant sgualcito che depone sul ripiano: “LA GRANDIOSA ORGIA DEL BANDITO – SOLO IL 22 SETTEMBRE – QUI DA NOI ALLA LOCANDA”. “Ti interessano le tette, ragazzina?”. “Tu le hai grosse come la mia mamma, io invece le ho tanto piccine”. Il donnone fa una smorfia oscena. “Fammi un po’ sentire”. Gira dietro lo schienale di Liliana, le affonda ambo le mani nello scollo del maglione e si mette a palparla come una scassinatrice, ...